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Un episodio inquietante
Un nuovo episodio di violenza ha scosso il trasporto ferroviario italiano, avvenuto nei pressi della stazione di Mestre. Un semplice intervento del capotreno, volto a richiedere a un passeggero di abbassare il volume della suoneria del telefono, ha scatenato una reazione violenta. L’aggressione, che ha visto il capotreno colpito a pugni, ha messo in evidenza la crescente insicurezza a bordo dei treni, un problema che sembra non avere fine.
La reazione delle autorità e dei sindacati
Secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto, l’intervento del capotreno è stato supportato dal caposervizio, ma entrambi sono stati aggrediti dall’uomo, che è stato successivamente fermato dalla polizia. Francesco Morando della Uiltrasporti ha dichiarato che il treno è rimasto fermo per un certo periodo, mentre il conducente è stato trasportato al pronto soccorso. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio, in cui i sindacati hanno sollevato la questione della sicurezza del personale ferroviario, chiedendo misure concrete per proteggere i lavoratori.
Richieste di maggiore sicurezza
I sindacati, tra cui Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fast Confsale Orsa, hanno evidenziato la necessità di installare bodycam, introdurre tornelli e aumentare la presenza delle forze dell’ordine nelle stazioni e sui treni. “Questa è un’emergenza sociale”, hanno affermato, sottolineando che è fondamentale allontanare i violenti dal trasporto pubblico. Le richieste includono anche l’emissione di daspo per impedire ai facinorosi di accedere alle aree ferroviarie.
Un problema persistente
Nonostante le campagne di sensibilizzazione, i lavoratori continuano a subire violenze. La situazione è diventata insostenibile, e i sindacati chiedono leggi specifiche per garantire la sicurezza del personale. Intanto, le condizioni dei due uomini aggrediti mercoledì sul Frecciarossa stanno migliorando, ma il clima di paura persiste. La violenza sui treni non è un fenomeno isolato; un altro episodio simile si era verificato su un treno regionale partito da Rovigo, dove un macchinista era stato aggredito senza apparente motivazione.