Roma, 4 dic. (Labitalia) – "È necessario procedere a una riassegnazione delle concessioni dei grandi impianti idroelettrici ai concessionari uscenti, attraverso una negoziazione su investimenti, canoni e iniziative a favore dei territori. La durata dei titoli concessionari va infatti adeguata alla media europea, che si aggira sui 60-90 anni. In Italia si arriva a 30 anni, ma in alcune regioni si scende anche a 15. In tal modo si guarderebbe allo sviluppo di una strategia pluriennale, mantenendo nel Paese il controllo degli impianti. Anche perché sono da considerare di primaria importanza le ricadute che il settore idroelettrico registra sul piano occupazionale". E' la riflessione di Federmanager alla luce dei dati emersi dal Rapporto Federmanager-Aiee 'Riflessioni sul Piano nazionale integrato energia clima 2024'.
Secondo i manager "un futuro energetico sostenibile per l’Italia non può prescindere da una rete di distribuzione elettrica resiliente e all’avanguardia. È quindi necessario investire nelle infrastrutture, indispensabili per abilitare la transizione verso le energie rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi che serviranno a sostenere lo sviluppo economico del Paese. La rete di distribuzione italiana è tra le più virtuose d’Europa, grazie al capitale investito in maniera efficace che ha abilitato alti tassi di innovazione, efficienza e sviluppo infrastrutturale. Occorre che, in prospettiva 2025-2030, l’attuale sistema normativo-regolatorio e le sue attuazioni non costituiscano un freno agli investimenti di cui il ruolo della rete necessita oggi". "La frammentazione delle filiere -continua ancora Federmanager- pregiudicherebbe le economie di scala e renderebbe più complessa e difficoltosa la gestione, con il rischio di maggiore onerosità per il consumatore. Pertanto, al fine di perseguire realisticamente gli obiettivi nazionali ed europei ed evitare rischi di deterioramento della gestione efficiente della rete, è necessaria un’evoluzione normativa verso un quadro di regole certo e adeguato".
"In parallelo, va portato avanti il progetto di semplificazione del permitting, con l’obiettivo di accelerare la creazione di nuovi impianti di energia rinnovabile, dato l’importante ruolo assegnato alle energie da fonti rinnovabili-Fer nel processo di decarbonizzazione e nel raggiungimento degli obiettivi al 2030. Ad esempio, razionalizzando la disciplina sulle autorizzazioni attraverso la creazione di un 'Testo unico' sul permitting di progetti Fer. Inoltre, sburocratizzando a livello territoriale per mantenere entro limiti temporali precisi la concessione dei permessi (attualmente la durata media per le autorizzazioni è 5 anni per gli impianti eolici ed oltre 1 anno per i fotovoltaici). Sburocratizzare bene e in fretta, quindi, senza però indebolire il sistema sotto il profilo dei controlli di sicurezza e legalità", conclude Federmanager.