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Un intervento necessario
Oggi, sulla spiaggia della riviera Nord di Pescara, un gruppo di cittadini ha dimostrato un grande senso civico intervenendo per soccorrere un gabbiano ferito. L’animale, bloccato sulla sabbia per quasi 24 ore, presentava gravi ferite causate da ami da pesca. La situazione ha messo in luce una problematica più ampia: la mancanza di strutture adeguate per il recupero della fauna selvatica nella regione.
Il soccorso del veterinario
Nonostante il Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) fosse chiuso, i cittadini non si sono arresi. Hanno contattato il veterinario Vincenzo Olivieri, che ha prontamente risposto alla chiamata di aiuto. Olivieri ha rimosso gli ami che avevano trafitto la zampa, l’ala e l’addome del gabbiano, medicando le ferite con grande professionalità. “Ho contattato il numero unico di emergenza 112, ma mi hanno indirizzato a un veterinario privato”, ha raccontato una delle cittadine coinvolte. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione delle emergenze legate alla fauna selvatica.
La mancanza di coordinamento
La chiusura del Cras ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e gli esperti. “Una città come Pescara, con un bacino di utenza così vasto, non può rimanere senza una struttura di recupero per animali selvatici”, ha affermato Olivieri. La Stazione Ornitologica Abruzzese ha sottolineato che, mentre altre regioni dispongono di numerosi centri attivi e finanziati, l’Abruzzo rischia di diventare il fanalino di coda nel salvataggio degli animali selvatici. La recente sospensione dell’unico centro regionale, dovuta a carenze di risorse, ha evidenziato la necessità di un coordinamento tra enti competenti e associazioni di volontariato.
Proposte per il futuro
In risposta a questa emergenza, gli attivisti hanno presentato una proposta di legge al presidente della Regione Abruzzo e ai consiglieri regionali. L’obiettivo è quello di migliorare le attività di recupero e cura della fauna, garantendo che situazioni come quella del gabbiano non si ripetano in futuro. La comunità si è mobilitata, dimostrando che la sensibilità verso gli animali in difficoltà è forte, ma è fondamentale che le istituzioni rispondano a questa esigenza con strutture adeguate e risorse sufficienti.