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Emergency, in Italia oltre 9.700 persone accolte in nostri ambulatori nel 2023

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Roma, 13 giu. (Adnkronos Salute) - Nel 2023 Emergency nei suoi ambulatori mobili e fissi in Italia, "ha accolto 9.715 persone e ha erogato in modo gratuito 42.525 prestazioni socio-sanitarie. I primi dieci Paesi di provenienza dei pazienti che si sono rivolti nei nostri ambulatori d sono stati ...

Roma, 13 giu. (Adnkronos Salute) – Nel 2023 Emergency nei suoi ambulatori mobili e fissi in Italia, "ha accolto 9.715 persone e ha erogato in modo gratuito 42.525 prestazioni socio-sanitarie. I primi dieci Paesi di provenienza dei pazienti che si sono rivolti nei nostri ambulatori d sono stati Italia (12,1%), Nigeria (10,24%), Marocco (8,77%), Tunisia (7,86%), Bangladesh (6,69%), Romania (6,4%), Perù (4,9%), Senegal (4,62%), Ghana (3,42%) e Ucraina (3,34%)". Lo sottolinea Emergency in una nota. Gli uomini hanno rappresentato il 64% dell’utenza, mentre le donne il 36%. Le persone che si sono rivolte a Programma Italia appartenevano principalmente alla fascia d’età tra i 18-40 anni (48,1%). A seguire la fascia d’età 41-60 anni (28,4%), maggiori di 60 anni (12,4%), la fascia di età 0-5 anni (4,8%), la fascia di età 6-14 anni (4,7%) e la fascia di età 15-17 anni (1,5%). "Ostacoli burocratici" e "difficoltà amministrative" nell’ottenimento dei requisiti nell’accesso alle cure, "scarso riconoscimento dei diritti della persona, difficoltà a muoversi in un sistema sanitario complesso". Sono alcune barriere che secondo Emergency oggi in Italia "impediscono il diritto alla salute" di cittadini stranieri e italiani.

"Programma Italia interviene nelle periferie delle grandi città e nei territori dove il diritto alla salute non è garantito. Attraverso gli ambulatori mobili, Emergency lavora per rendere concreto il diritto alle cure a Rosarno in Calabria e nella ‘fascia trasformata’ a Ragusa in Sicilia, aree dove i lavoratori braccianti vivono ancora in alloggi fatiscenti, sfruttati sul lavoro. Gli ambulatori sono presenti anche nelle periferie delle grandi città, come Milano e Napoli, dove vediamo aumentare le disuguaglianze. Qui Emergency offre un servizio socio-sanitario di prossimità rivolto a chiunque ne abbia bisogno – spiega Andrea Bellardinelli, direttore di Programma Italia – I nostri utenti appartengono alle fasce vulnerabili della popolazione. Non riescono in modo autonomo a districarsi nelle complesse pratiche burocratiche dei servizi sanitari territoriali, a ottenere i documenti sanitari per avere accesso alle cure, a pagare i ticket. Così finiscono per rinunciare a curarsi. Emergency agisce in questo limbo".

Con Programma Italia, l’associazione lavora per garantire il diritto sancito dall’articolo 32 della Costituzione attraverso ambulatori presenti in Sicilia a Marina di Acate, Santa Croce Camerina e Vittoria nel ragusano, in Sardegna a Sassari, in Campania a Castel Volturno (Ce) e nel quartiere Ponticelli a Napoli, in Calabria a Rosarno e Polistena (Rc), in Veneto a Marghera e in Lombardia a Milano e Brescia. Nelle strutture Emergency offre gratuitamente prestazioni di medicina di base, assistenza infermieristica, mediazione socio-sanitaria e ascolto psicologico. Lo staff comprende medici di base, infermieri, pediatri, psicologi, mediatori culturali e logisti. Nell’ambulatorio a Marghera sono offerte anche prestazioni odontoiatriche.

Nel 2023 "il 42,7% degli utenti erano pazienti extra Ue con permesso di soggiorno; il 35,7% pazienti extra UE senza permesso di soggiorno; il 11,9% pazienti italiani; il 5,2% pazienti europei privi dei requisiti per l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale e il 3,2% pazienti europei con i requisiti per l’iscrizione al Ssn", ricorda Emergency nel report. Sempre nel 2023 sono state erogate 42.525 prestazioni di cui 19.908 prestazioni di mediazione socio-sanitaria; 10.887 prestazioni di medicina generale; 8.512 prestazioni infermieristiche; 1.852 prestazioni odontoiatriche; 849 colloqui con lo psicologo e 363 prestazioni pediatriche. Nel 2023 tra le principali criticità risolte dagli operatori di Programma Italia, "ci sono state le difficoltà di accesso al percorso di cura; la richiesta della tessera sanitaria e la richiesta del codice Stp (Straniero Temporaneamente Presente), cioè lo strumento che consente l’accesso alle strutture sanitarie per i cittadini stranieri 'irregolari'", evidenzia l'associazione.

"Deve fare riflettere il dato sulle prestazioni di mediazione, le più numerose: significa che sui territori ci sono ancora molte difficoltà amministrative e burocratiche che rendono difficile accedere direttamente alle strutture sanitarie. La burocrazia spesso rappresenta un ostacolo alla possibilità di curarsi – spiega Sauro Forni, coordinatore degli infermieri di Programma Italia –. Inoltre circa il 58% dei pazienti supportati nel 2023 erano al loro primo incontro con gli ambulatori di Emergency a dimostrazione della capacità dell’organizzazione di intercettare le nuove forme di disagio e vulnerabilità”.