> > La richiesta del fratello di Emanuela Orlandi al Papa: “Riveli la verità p...

La richiesta del fratello di Emanuela Orlandi al Papa: “Riveli la verità prima di morire”

emanuela orlandi papa

Emanuela Orlandi è scomparsa da quasi quarantadue anni. Il fratello continua a lottare per la verità e chiede al Papa di fare chiarezza prima della morte.

La scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, è uno dei misteri più oscuri della cronaca italiana, con la Chiesa coinvolta nelle indagini. A soli 15 anni, Emanuela svanì senza lasciare tracce, e da allora il caso è rimasto irrisolto, suscitando teorie e speculazioni. Nonostante il passare del tempo, la famiglia Orlandi, con il fratello Pietro in prima linea, continua a lottare per la verità, cercando giustizia e chiarezza su un episodio che ha segnato la storia del paese. Ora, con il peggioramento delle condizioni di salute del Papa, Pietro rinnova il suo appello.

Emanuela Orlandi, l’appello del fratello al Papa

Per la prima volta, il Vaticano, la Procura di Roma e la Commissione d’inchiesta stanno collaborando contemporaneamente per cercare di risolvere il caso della quindicenne cittadina vaticana. L’indagine all’interno della Santa Sede è stata avviata da Papa Francesco subito dopo la morte di Benedetto XVI. Nonostante siano passati più di due anni, non si sono ancora registrati sviluppi significativi su questo fronte.

MOW ha intervistato Pietro Orlandi in seguito al peggioramento delle condizioni di salute del Papa, e in merito ha dichiarato:

“Gli auguro altri 10 anni di vita, e spero che non segua l’esempio dei suoi predecessori che si sono portati la verità̀ nella tomba. Volendo potrebbe fare la storia del suo papato se prima di morire raccontasse a tutti la sua verità”.

Giuseppe Pignatone ascoltato sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica di Roma dal 2012 al 2019, è stato ascoltato durante un’audizione dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

Non sono mai stato titolare del procedimento sulla scomparsa di Orlandi e Gregori e non lo ho mai avocato. E tutte le indagini sono state espletate da Capaldo, Maisto e in seguito da Calò”.

Pignatone ha sottolineato che non è vero, come spesso sostenuto, che fosse stato lui a prendere in mano il procedimento né che fosse stato l’unico a volere l’archiviazione, precisando che tale decisione era stata indicata dalla maggioranza dei titolari, un’indicazione che lui aveva condiviso convintamente.

“Si dice che con la richiesta di archiviazione del 2015 sia stata messa la pietra tombale sulla vicenda, è falso a norma di codice. Lo scopo dell’archiviazione era definire, a scadenza di legge, la posizione della persona sottoposta a indagine in quello specifico procedimento: nulla vietava di iniziare anche un altro procedimento, allora come oggi, se si fossero delineate altre ipotesi investigative”.