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Neuralink, compagnia di Elon Musk fondata nel 2017, ha annunciato di aver completato l’installazione di un secondo impianto cerebrale in un uomo.
Neuralink: il secondo chip impiantato
Neuralink, con il primo impianto effettuato a fine gennaio, era riuscita a installare un chip nel cervello di un ragazzo che aveva subito una lesione al midollo spinale a causa di un incidente subacqueo. In quel caso specifico, il chip installato nel cervello del paziente ha permesso allo stesso di utilizzare un computer attraverso il pensiero.
Anche il secondo chip cerebrale, impiantato in un secondo paziente tetraplegico, permetterà al soggetto di controllare dispositivi digitali con il solo pensiero.
L’obiettivo è migliorare la procedura chirurgica e modificare il posizionamento del dispositivo per evitare i problemi che si sono verificati durante il primo test. Inoltre, sviluppare un canale di comunicazione diretto tra cervello e computer cercando di restituire autonomia a persone tetraplegiche.
Le parole di Elon Musk
Pochi i dettagli riguardo l’identità del secondo paziente, ma si tratta di un uomo con una lesione spinale simile a quella del primo che deriva da un incidente subacqueo. Secondo il fondatore di Neuralink, 400 dei 1024 elettrodi del chip stanno funzionando.
“Non voglio portare sfortuna, ma sembra che il secondo impianto stia funzionando estremamente bene”.
Neuralink prevede di fornire i propri chip cerebrali ad altri otto pazienti entro la fine dell’anno, come parte della sperimentazione clinica.
Il costo per ogni impianto per l’azienda è di circa 10.000 dollari, mentre i pazienti dovranno pagare una cifra significativamente più alta, intorno ai 40.000 dollari.
I prossimi progetti di Neuralink
Musk ha informato che il secondo prodotto in fase si sperimentazione si chiama Blindsight: consentirebbe alle persone completamente cieche, che hanno perso entrambi gli occhi o il nervo ottico, o che semplicemente non vedono affatto, di essere in grado di vedere innescando direttamente i neuroni nella corteccia visiva
Tuttavia, si pensa già ad un prossimo progetto che riguarderebbe la schizofrenia.