Ormai l’Italia è pronta a dare il via a nuove elezioni, da domani 8 giugno fino a domenica 9, si voterà per le Europee in tutto il paese, per le Regionali in Piemonte e, infine, per le Comunali in ben 3700 municipi.
Per l’occasione si è sentito molto parlare del voto disgiunto, ma cos’è e come funziona? Scopriamolo insieme.
Come funziona il voto disgiunto
Il voto disgiunto permette di votare per un partito e un candidato non collegato, si tratta però di una possibilità che non è sempre accessibile ed è legata anche al tipo di elezione. Per esempio questa è completamente assente per le Europee, dove i cittadini possono votare una lista e, seppur non obbligatorio, aggiungere fino a tre preferenze ma scegliendo candidati di sesso diverso.
Anche nei Comuni con meno di 15 mila abitanti il voto disgiunto non è possibile, in questo caso l’elezione avviene in un unico turno e vince chi ottiene un voto in più rispetto agli altri, mentre il ballottaggio entra in gioco solo in caso di perfetta parità.
Passiamo adesso ai casi dove il voto disgiunto è invece permesso, come nei Comuni con più di 15 mila abitanti. In questo caso si possono tracciare un segno sul candidato sindaco e su una lista che non lo appoggia, oppure tracciare un segno solo sulla lista o sul candidato sindaco: in quest’ultimo modo non si esprime la propria preferenza per il Consiglio comunale.
Anche alle Regionali è possibile usare il voto disgiunto, in questo modo si potrà votare per un candidato Presidente e una lista a lui non collegata.