Roma, 2 feb. (Adnkronos) – Uno stallo che da Roma arriva sui territori, a Regioni e comuni al voto. Dal Piemonte alla Basilicata, al dopo Decaro a Bari sono tante le realtà 'congelate' dalla difficoltà di chiudere alleanze. Tra Pd e 5 Stelle, innanzitutto. Elly Schlein l'altro giorno alla Camera, alla presentazione del libro di Roberto Speranza con Giuseppe Conte, la volontà di chiudere, e di farlo in tempi ragionevoli, l'aveva espressa in inglese. Chiudete sulle alleanze? "The sooner, the better", ha risposto la segretaria. "Prima è, meglio è". Un'urgenza che il leader M5S non sembra avvertire altrettanto: "In alcuni territori le nostre comunità sono in opposizione, ma da parte nostra, non c'è nessun atteggiamento pregiudiziale ma ostacoli da rimuovere".
PERUGIA – Gli ostacoli, in diverse realtà, sono e restano sul tavolo generando così una paralisi generalizzata. Con qualche eccezione. Oggi a Perugia il centrosinistra ha ufficializzato la candidatura a sindaca di Vittoria Ferdinandi: 37 anni e nota in città per il suo 'Numero zero', un ristorante 'inclusivo' in cui lavorano ragazzi e ragazze che soffrono di disturbi mentali. Un'attività che le è valsa la nomina da parte del presidente Sergio Mattarella di Cavaliere della Repubblica nel 2020. A sostenere la candidatura di Fernandini una coalizione con Pd, M5s, Avs, Psi, Civici umbri, Demos.
PIEMONTE – Uno schieramento ampio quasi quanto quello a sostegno di Luciano D'Amico in Abruzzo: lì ci sono anche i 'centristi' in coalizione. E sarebbe soltanto questo lo schema in grado di rendere competitiva un'alleanza in Piemonte alternativa al centrodestra. Almeno secondo un sondaggio che gira nella politica locale e riportato dai quotidiani piemontesi. La rilevazione assegna all'azzurro Alberto Cirio un netto vantaggio con il 51%. Ma una coalizione Pd, M5S e 'centristi' seguirebbe a un'incollatura con il 49%. L'alleanza 'giallorossa' da sola non basterebbe. Ma al momento non c'è ancora neanche quella. Dopo una serie di tavoli tra dem e 5 Stelle, affatto risolutivi, la pratica si è fermata. Tanto che nel Pd c'è chi sta lavorando a una exit strategy: o primarie tra i due dem già in campo, Chiara Gribaudo vicina a Schlein e Daniele Valle dell'area Bonaccini, oppure un nome terzo che raccolga il via libera di tutto il Pd locale.
BASILICATA – "Sulla Basilicata, nonostante ci sia la possibilità di mettere in campo una candidatura straordinaria, non si trova ancora l'accordo", metteva agli atti l'altro giorno il lucano Roberto Speranza alla presentazione del libro con Conte e Schlein spronando il leader M5S a dire sì a un'intesa. Un appello che al momento non sembra aver sortito effetti. Intanto ci sarebbe stato un incontro tra la segretaria Pd e l’imprenditore lucano Angelo Chiorazzo, nome sul quale i dem erano inizialmente partiti in quarta per poi mettere il freno viste le perplessità di Conte che invece potrebbe sostenere la candidatura proprio del suo ex-ministro Speranza. Il diretto interessato però resta freddo sull'ipotesi di correre per la sua regione.
BARI – Al momento la situazione nel capoluogo pugliese resta ancora fluida. Diversi i nomi in campo ma i due più forti sono quello di Vito Leccese, candidato Pd e delle liste civiche vicine al sindaco uscente Antonio Decaro e al presidente Michele Emiliano, e quello dell'avvocato penalista Michele Laforgia che potrebbe essere appoggiato da M5S, Psi, Sinistra Italiana e civiche ma senza nulla di ufficiale. Qualche indicazione potrebbe venire nel fine settimana dal congresso regionale di Si con Nicola Fratoianni, Nichi Vendola, Michele Emiliano, Antonio Decaro. Tra i partecipanti anche l'avvocato Laforgia.
FIRENZE – A Firenze al momento è rottura tra il Pd e la coalizione che sostiene Sara Funaro, assessora di Dario Nardella, a sindaco e Matteo Renzi che qualche giorno fa ha presentato la candidatura di Stefania Saccardi. Ma un ampio pezzo dei dem lavora a ricucire, compreso il presidente della regione Eugenio Giani. E questa sarebbe stata l'indicazione uscita anche dalla direzione regionale toscana del Pd nei giorni scorsi. Un'indicazione che non è piaciuta a Sinistra Italiana che sui renziani ha messo il veto: "Speriamo che non sia proprio l’area Schlein a volere un accordo con Italia Viva. Noi sosteniamo Funaro fin dal primo momento. Iv ha una candidata alternativa e un’idea alternativa di città coerente coi valori del centrodestra".