La due giorni di elezioni Europee in Italia si è ufficialmente conclusa e a vincere è stato l’astensionismo.
Per la prima volta nel nostro Paese, in occasione delle Europee, si è presentato alle urne meno di un italiano su due.
Elezioni Europee 2024, i dati sull’affluenza: vince l’astensionismo
Più che Fratelli d’Italia ancora primo partito, il Pd che registra buoni dati e il crollo verticale del M5s, forse è questo il dato su cui la classe politica dovrebbe ragionare di più: meno del 50% degli italiani si è presentato alle urne.
Un dato allarmante che sottolinea in modo evidente la scollatura tra la classe dirigente e il popolo, ormai sempre più disinteressato alle vicende politiche e che si sente, probabilmente, sempre meno rappresentato dai partiti odierni. Vero che, ad eccezione del 2004 e del 1999, la tendenza per le Europee era sempre stata al ribasso, ma mai non si era arrivati al 50% dei votanti. Nel 2024, la soglia ufficiale dell’affluenza non si è spostata da un preoccupante 49,7%.
Elezioni Europee 2024, i dati sull’affluenza: differenze tra Nord e Sud Italia
Osservando più nello specifico, ci si accorge che le regioni del Centro e del Nord resistono ancora, mentre le aree del Sud hanno fatto registrare una presenza alle urne veramente esigua. Sardegna e Sicilia non raggiungono nemmeno il 40%, mentre la Calabria arriva a quella cifra per pochissimi voti. Risalendo per lo stivale, le cose non vanno molto meglio nemmeno in Puglia e Campania (43%).
Ciò che può maggiormente fare riflettere è che l’Italia è un caso quasi unico tra i Paesi europei da questo punto di vista. Gli altri Stati membri dell’Unione Europea, infatti, confermano una tendenza leggermente positiva. L’affluenza alle urne nei Paesi Ue si è attestata intorno al 51%, leggermente superiore rispetto al 50,7% del 2019.