L’attivista e insegnante, Ilaria Salis, è stata arrestata e detenuta in Ungheria dove rischia oltre venti anni di carcere per l’accusa di aver aggredito e pestato dei militanti di estrema destra nella Giornata dell’Onore a Budapest: dopo la candidatura alle Elezioni Europee 2024, avrebbe raccolto circa 176mila preferenza, dunque, ecco cosa cambierà per lei dopo essere stata eletta eurodeputata.
Ilaria Salis diventa eurodeputata
Salis era stata arrestata l’11 febbraio 2023 con l’accusa di lesioni aggravate e associazione a delinquere di matrice politica, per aver attaccato alcuni manifestanti di estrema destra durante un raduno neonazista.
Dopo l’elezione la Salis potrebbe beneficiare dell’immunità parlamentare, dopo che la sua elezione sarà confermata ufficialmente. Tuttavia, necessario e fondamentale è il documento che attesta la sua elezione che, in base alle normative europee, le garantisce l’immunità e la sospensione del suo processo in corso in Ungheria dopo l’arresto.
Secondo la legge europea i membri dell’Eurocamera hanno delle protezioni legali speciali per la durata delle sessioni parlamentari, tra cui l’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario, nel proprio Paese che negli altri Stati membri dell’Ue.
L’articolo 9.2 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità dell’Unione europea prevede infatti che gli eurodeputati “non possono, sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari”.
Per tale ragione, arriverà ben presto la richiesta di scarcerazione non appena il giudice ungherese sarà in possesso della certificazione formale della sua elezione.
Le prime parole del papà, Roberto Salis
Il papà, Roberto Salis, continua la sua battaglia per riportare a casa la figlia Ilaria, vorrebbe l’invio immediato da parte del governo di una lettera che attesti l’elezione di sua figlia per accelerare i tempi:
“Spero che adesso le Istituzioni italiane mostrino l’autorevolezza che merita un paese come l’Italia”.
Non è dello stesso pensiero, però, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani:
“Dobbiamo aspettare la proclamazione, prima non possiamo dire nulla. Appena ci sarà, verrà informata in via ufficiale l’autorità ungherese”.
La giustizia ungherese ha diritto a richiedere al Parlamento europeo di avviare la procedura per la revoca dell’immunità e, in tal caso, la questione dovrebbe essere valutata da una commissione parlamentare ad hoc.