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Elevata vigilanza a Roma in vista del 7 ottobre, con particolare focus sul ghetto.

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Primo anniversario attacco Hamas: Roma in allerta per cerimonie e manifestazioni. Misure di sicurezza rafforzate e timori di nuove violenze

A Roma, si sta prestando particolare attenzione in vista del primo anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele. L’attenzione è concentrata sull’area del ghetto, dove domani si terrà una cerimonia commemorativa nella sinagoga, alla quale parteciperà la premier Giorgia Meloni. Negli ultimi giorni, le misure di sicurezza nei punti sensibili per la comunità ebraica della capitale sono state intensificate, considerata la situazione nel Medio Oriente, gli episodi antisemiti recenti e i cortei pro Palestina previsti in prossimità dell’anniversario del 7 ottobre.

Gruppi studenteschi pronti all’ottobre dell’intifada

I gruppi studenteschi sono pronti a attivarsi per l’ottobre dell’intifada, con una serie di manifestazioni e iniziative già annunciate. Dopo gli scontri avvenuti a piazzale Ostiense, che hanno alimentato le preoccupazioni per la sicurezza, il livello di allerta rimane elevato per gli eventi futuri. Si teme che la strategia dei facinorosi, disposti a innescare nuove violenze, non si sia esaurita. In questo contesto, il lavoro dei servizi di intelligence continua, nonostante gli arresti e le decine di divieti di ritorno emessi in seguito alla manifestazione pro Palestina a Roma, dove alcuni giovani, con il viso coperto e vestiti di nero, hanno creato disordini e tensione.

Misure di sicurezza e cerimonie commemorative

A Roma, le misure di sicurezza rimangono molto severe, soprattutto nell’area del ghetto. Qui, nelle prossime ore, si svolgerà una cerimonia commemorativa in sinagoga, in occasione del primo anniversario dell’attacco di Hamas in Israele, con la partecipazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Contemporaneamente, davanti al tribunale di Roma, si riuniranno i rappresentanti dei collettivi universitari della Sapienza per manifestare contro l’arresto di uno dei partecipanti al sit-in di piazzale Ostiense, mentre gli altri tre arrestati sono stati rilasciati.

Proteste e divieti nelle altre città

Nei giorni precedenti, le misure di sicurezza intorno agli obiettivi vulnerabili della comunità ebraica erano state rafforzate. La mobilitazione prevista per il 7 ottobre è una data particolarmente critica, poiché si vuole evitare l’incontro tra gruppi contrapposti. Non sorprende quindi che, in altre città come Torino e Brescia, i questori abbiano vietato manifestazioni a favore della Palestina, decisioni che hanno suscitato qualche protesta. Il coordinamento di Brescia per la Palestina ha già fatto sapere che, nonostante i divieti, organizzerà comunque una conferenza stampa pubblica.

La campagna dei Giovani Palestinesi d’Italia

Dopo il 7 ottobre, i Giovani Palestinesi d’Italia hanno dato il via sui social media a una campagna che segna “il ritorno dell’intifada studentesca”, presentando un reel che rievoca le occupazioni e le manifestazioni studentesche a favore di Gaza avvenute la primavera scorsa. Le occupazioni erano iniziate il 5 maggio all’Università di Bologna, per poi espandersi alla Sapienza di Roma, alla Federico II di Napoli e ad altri atenei; dopo un periodo di pausa, ora si preannuncia una nuova fase di attivismo nei campus universitari, che potrebbe estendersi anche ai licei, già attivi a Roma con azioni dimostrative, incluso l’incendio di foto di Netanyahu.

Manifestazioni future e proteste contro Leonardo spa

Il giorno 8 ottobre a Roma è programmata un’altra manifestazione, potenzialmente conflittuale, poiché movimenti e collettivi parteciperanno alla Cybertech Europe, un evento dedicato alla cybersicurezza. Tra i bersagli della protesta c’è Leonardo spa, una società pubblica italiana operante nel campo della difesa e coinvolta nell’organizzazione dell’evento, già nel mirino dei gruppi che sostengono Gaza, i quali esortano l’Italia a interrompere la vendita e la trasmissione di armi a Tel Aviv.

La comunità palestinese in piazza

Il 12 ottobre, la comunità palestinese di Roma e del Lazio scenderà in piazza, supportata dall’associazione più vicina all’ambasciata palestinese in Italia. Quest’ultima, dopo aver ricevuto un divieto dal questore di Roma, si era ritirata da un sit-in previsto a piazzale Ostiense. Inoltre, il 19 ottobre a Piazza del Popolo si svolgerà una manifestazione sindacale focalizzata su salari, salute e occupazione; questo grande evento potrebbe nuovamente attrarre elementi violenti pronti a trasformare la protesta in scontri.