Argomenti trattati
Eleonora Giorgi sorprende il pubblico con l’intervento di stanotte a I Lunatici, programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Rai Radio2 dove, con la sua consueta sincerità, ha affrontato il tema del difficile momento che sta attraversando a causa del tumore al pancreas: “Sprechiamo il nostro tempo dietro gelosie, ansie inutili e frustrazioni. La malattia è avanzata, aspetto un miracolo. Credo in un ordine superiore delle cose e sono confortata di potermici abbandonare. L’amore, la bellezza e l’arte per me sono Dio, la prova dell’esistenza di qualcosa. Mi mancano le mie camminate”. L’attrice, fan del programma, ha affermato: “Mi fate tanta compagnia, poi vi immaginerete in questo frangente della mia vita. Già ero notturna, adesso si sconfina in cose inimmaginabili, ho cenato mezzora fa”.
Eleonora Giorgi e il tumore al pancreas: “Tengo duro, sono piena d’amore”
La lotta contro il tumore di Eleonora Giorgi sta continuando: “Tengo duro, sono piena d’amore, capisco quante cavolate facciamo durante tutta la nostra vita sprecando il nostro tempo, dietro gelosie, ansie inutili, frustrazioni. Sapete, la malattia è avanzata, aspetto un miracolo, tutto ciò mi mette in una condizione eccezionale, ognuno di noi ha una data di scadenza, solo che nessuno lo sa. Il mio cuore e la mia anima si sono allargate”.
“Credo in un ordine superiore delle cose”
La malattia ha stravolto la vita dell’artista, che però non ha mai cercato colpevoli rispetto a quanto le è accaduto: “Non mi sono mai arrabbiata da quando ho scoperto la malattia, ogni tanto piango, ma non mi sono mai arrabbiata. Sono fatalista, credo in un ordine superiore delle cose, e sono confortata di potermici abbandonare”. Eleonora Giorgi ha poi aggiunto riguardo al suo modo di vedere le cose: “Fin da bambina avevo una fortissima sensazione di una sorta di dialogo con un essere superiore. Ma non ho mai avuto grande fascino per i culti e le religioni. Abbiamo tre cose che non servono per la sopravvivenza in teoria: l’amore, la bellezza, di un fiore, un’aquila, un cavallo al galoppo. La terza è l’arte. L’uomo che piange una notte davanti a una poesia. Queste tre cose che non sono assolutamente necessaria alla vita, per me sono Dio, la prova dell’esistenza di qualcosa. E non è che ho paura di andarmene e scappo nella religione. La mia situazione mi mette in una tale urgenza, che ogni pensiero assume più spessore”.
“Inondata di messaggi d’affetto”
Prima di salutare, annunciando presto un nuovo intervento, racconta: “Sono stata inondata di messaggi di affetto e gratitudine sui social. Tanti hanno apprezzato tantissimo la mia esposizione. Questa malattia devastante può indurti in una sorta di mortificazione. Io invece ho detto no. Il mio è un tumore del cavolo, che è arrivato troppo presto. Sta dilagando tutta una nuova farmacologia rispetto al tumore del pancreas, ancora non del tutto accessibile. Ci sono frontiere importanti, questo è un tumore devastante, si è disseminato ovunque, però parlarne ha aiutato tanta gente. Cose come quella che è successa a me ti fanno capire quanto vale il tempo quando stai bene. Rimpiango le mie camminate al parco. Le adoravo. Camminare ora è difficile, dopo dieci passi mi ci vuole la seggiolina a rotelle”.