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Eleonora Giorgi è affetta da un tumore pancreatico: quali sono le implicazioni delle metastasi e perché la guarigione è complessa.

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L'attrice Eleonora Giorgi sta combattendo un cancro al pancreas e ha rivelato l'esistenza di metastasi, anche se la chemioterapia ha avuto successo sul tumore primario. Attualmente, sta considerando la radioterapia come possibile terapia. Le metastasi sono un fenomeno pericoloso in cui le cellule tumorali si diffondono ad altre parti del corpo, indicativo dello stadio avanzato del cancro. Non è ancora possibile prevenire la formazione di metastasi, ma un stile di vita sano può contribuire a prevenire il cancro. La diffusione del cancro è influenzata da fattori genetici e molecolari e gli scienziati stanno cercando di individuare le molecole responsabili. Eleonora Giorgi sta seguendo una terapia sperimentale in USA e ha menzionato ricerche promettenti in Italia, dove un nuovo farmaco nanotecnologico mostra risultati incoraggianti nel trattamento del carcinoma pancreatico avanzato.

La salute dell’attrice Eleonora Giorgi è preoccupante dopo che ha condiviso la sua lotta contro il cancro al pancreas in una recente intervista su Verissimo. Nonostante la chemioterapia abbia avuto successo contro il tumore primario, ci sono ancora metastasi presenti, la cui dimensione, come lei ha rivelato, è purtroppo aumentata. Giorgi ha suggerito che l’opzione più promettente per combatterle sarebbe la radioterapia.

Le metastasi sono un fenomeno in cui le cellule tumorali si trasferiscono dal luogo originario a un’altra parte del corpo. Secondo informazioni ottenute dal sito dell’IRC, queste cellule si separano da un tumore primario, circolando nel flusso sanguigno o nei vasi linfatici, per poi creare un nuovo tumore secondario in organi o tessuti diversi. Le cellule che generano metastasi tendono ad avere legami meno stretti tra loro, dotate di proprietà che le rendono più mobile.

Generalmente, i tumori metastatici conservano alcune proprietà del tumore primario. Per esempio, una metastasi del tumore al seno che si sposta nel polmone, sarà composta da cellule del tumore al seno e non da cellule polmonari.

Le metastasi sono spesso indicative dello stadio avanzato di sviluppo del tumore, che inizialmente è localizzato, ovvero confinato all’organo in cui è sorto, e successivamente si espande e invade altre aree del corpo. È possibile prevenire la formazione di metastasi?

Sfortunatamente, non esistono precauzioni attive o comportamenti specifici che un individuo affetto da cancro può adottare per prevenire la formazione di metastasi, tranne seguir le raccomandazioni di uno stile di vita sano per prevenire il cancro. È essenziale effettuare regolarmente test medici per rilevare i primi segnali di una possibile recidiva del cancro.

La diffusione delle cellule cancerogene ad altri organi, come indicato dal sito dell’Irc, è determinata da fattori genetici e molecolari. Numerosi scienziati stanno attualmente cercando di identificare le molecole responsabili della metastatizzazione: isolandole, si spera di poter interrompere il processo di diffusione del cancro, causa principale dei decessi dovuti alla malattia.

Il cancro al pancreas è tra i più problematici da vincere
Il cancro al pancreas è particolarmente problematico da eliminare per vari motivi, tra cui una diagnosi tardiva e la natura aggressiva della malattia. Una recente ricerca ha scoperto che un gene chiamato HNF4A, fondamentale per il corretto funzionamento di numerosi organi, viene inibito nelle prime fasi del cancro attraverso un procedimento denominato metilazione del DNA.

Questo processo accelera l’evoluzione del cancro, rendendolo più ostile e complicato da curare. Inoltre, la diagnosi avviene solitamente in stadi avanzati, quando il tumore è già inoperabile, riducendo le possibilità di trattamento e diminuendo il tasso di sopravvivenza.

Qual è la terapia sperimentale di Huston?

Eleonora Giorgi, durante un’intervista a Verissimo, ha condiviso che sta seguendo un percorso di terapia sperimentale negli Stati Uniti: “Invieranno i miei campioni a Houston, dove hanno scoperto un possibile trattamento per il 14% dei pazienti. Stiamo lottando con tutte le nostre energie. L’opzione ideale sarebbe contrastare le metastasi attraverso la radioterapia”.

Tuttavia, ci sono anche speranze per coloro che vivono in Italia: Un gruppo di ricercatori a Verona, sotto la guida del professor Davide Melisi, ha iniziato nuove ricerche cliniche chiamate Napan, per gestire pazienti affetti da carcinoma pancreatico avanzato che non rispondono più alle terapie standard. L’uso del farmaco nanotecnologico nal-Iri (Onyvide), insieme a un composto fluoropirimidina, ha evidenziato essere la terapia più efficace in tali condizioni. Sebbene il cancro al pancreas sia riconosciuto per la sua resistenza alla chemioterapia tradizionale, le nanotecnologie stanno rivelando risultati incoraggianti. Tuttavia, in Italia non tutti questi farmaci sono ancora coperti dal sistema sanitario.