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Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ha risposto sui social alle parole del padre di Filippo Turetta.
Elena Cecchettin risponde al padre di Filippo Turetta
“Bisogna smettere di tacere davanti alla normalizzazione del femminicidio” ha scritto la ragazza su Instagram “Continuiamo a fare rumore, a rompere questo silenzio omertoso“. La 24enne si è espressa in merito alla conversazione che Nicola Turetta ha avuto con suo figlio, reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. “Per Giulia, e per tutti gli altri duecento femminicidi, perché nessuna vittima deve rimanere solo una statistica” ha continuato Elena.
L’intercettazione dal carcere
Le parole del padre di Filippo Turetta risalgono al 3 dicembre scorso, durante un incontro nel carcere di Verona, dove è attualmente rinchiuso il giovane. La conversazione è stata intercettata ed inserita nel fascicolo processuale. È diventata tuttavia di pubblico dominio dopo essere stata pubblicata dal settimanale Giallo. “Hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza” aveva detto al figlio, aggiungendo “Non sei un terrorista.
Devi farti forza. Non sei l’unico. Ci sono stati parecchi altri. Però ti devi laureare“.
“Non c’è mai una giustificazione”
“Di mostri non ce ne sono” ha replicato Elena “C’è però una normalizzazione sistematica della violenza, e in quanto sistematica dipende dalla nostra società, dipende da tutti. Non sono sorpresa da certe notizie, assolutamente. E quindi ribadisco il concetto. La liberazione dalla violenza patriarcale parte dal rifiutare la violenza contro le donne e contro le minoranze, rifiutare ogni giustificazione, perché non c’è mai una giustificazione per l’oppressione“.