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Bill Viola è morto il 12 luglio nella sua casa di Long Beach, in California. A comunicare la tragica notizia è stata la moglie, Kira Perov, su Instagram.
L’annuncio della morte di Bill Viola
“È con grande tristezza che il Bill Viola Studio condivide la notizia della morte di Bill Viola, uno dei più importanti artisti contemporanei al mondo. Si è spento serenamente. La causa della morte è il morbo di Alzheimer“.
A piangere la scomparsa del grande artista 73enne, oltre ai suoi tantissimi ammiratori, la moglie e storica collaboratrice artistica, Kira Perov, e i figli, Blake e Andrei Viola.
Il successo di Bill Viola
Viola è stato un innovatore instancabile, capace di trasformare il video in un mezzo espressivo di straordinaria potenza. Tutto ha inizio quando, nei primi anni ’70 inizia a farsi spazio nel panorama artistico la videoarte, per poi affermarsi nel decennio successivo.
L’artista ha dimostrato fin da subito una innata attitudine verso questa tecnica espressiva: per oltre 40 anni ha realizzato video, videoinstallazioni architettoniche, ambienti sonori e performance di musica elettronica.
Tra i suoi lavori più celebri ricordiamo “Nantes“, dove figure nude emergono e scompaiono da fondali oscuri, e “The Hearing Trumpet“, un’intensa riflessione sulla vecchiaia e la perdita.
Le sue installazioni sono state esposte in prestigiose istituzioni come il Guggenheim Museum di New York e la Tate Modern di Londra.
Il ricordo di Palazzo Strozzi
A lui sono state dedicate mostre in tutta Italia, si ricordano quelle del 2022 a palazzo Bonaparte, a Roma, intitolata Icons of Light, quella al palazzo Reale di Milano, nel 2023. Senza dimenticare la mostra a Palazzo Strozzi nel 2017.
La Fondazione Palazzo Strozzi, con il presidente Giuseppe Morbidelli, il suo Consiglio di amministrazione e il direttore generale Arturo Galansino, ha ricordato l’artista nel giorno della sua morte.
“Nel 2017 Palazzo Strozzi ebbe l’onore di ospitare la grande mostra Bill Viola. Rinascimento Elettronico che, attraverso straordinarie esperienze di immersione tra spazio, immagine e suono ha ripercorso la carriera di questo artista, dalle prime sperimentazioni degli anni Settanta fino alle grandi installazioni successive al Duemila esposte in dialogo con l’architettura di Palazzo Strozzi e in un inedito confronto con grandi capolavori del Rinascimento che le avevano ispirate”.