Addio a un gran signore del piccolo schermo, un volto celebre che ha fatto davvero la storia della tv italiana, fin dalla sua nascita: Raimondo Vianello è morto intorno alle 7 all’ospedale San Raffaele del capoluogo lombardo, dove era stato ricoverato qualche giorno fa. Avrebbe compiuto 88 anni il 7 maggio prossimo.
La notizia della morte di Raimondo Vianello ha subito suscitato emozioni e commozione nel mondo non solo dello spettacolo.
Tra i primi ad esprimere un commento c’è il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, che ha definito l’attore «un signore del palcoscenico che ha legato il suo nome a dei momenti indimenticabili della televisione italiana e anche un amante del vero calcio». Per Paolo Garimberti, presidente della Rai, con Vianello «scompare uno dei pionieri della televisione italiana, un professionista raffinato, elegante e mai volgare. Un artista, un vero gentiluomo, che ha contribuito a rendere più lieve e gradevole il servizio pubblico fin dai suoi albori negli anni ’50 e a fidelizzare con la sua comicità e il suo sorriso milioni di telespettatori».
Paolo Bonolis ha invece parlato di «una persona che ha vissuto tanto e che ha dato tanto a chi lo ha seguito» spiegando che «muore con lui un’intera generazione. La generazione di Corrado, di Tognazzi e giustappunto di Vianello». Non solo: «Lo ritenevo come uno dei miei maestri. Una delle persone che ha sicuramente ispirato parte del mio comportamento, senza dubbio. Lui aveva questa sorta di comicità slow e molto inglese che mi ha sempre affascinato».
«Il mondo del calcio e degli appassionati italiani piangono la scomparsa di Raimondo Vianello» si legge invece nel messaggio di cordoglio del Milan. «Vianello ha dato tantissimo allo sport italiano -aggiunge il club rossonero sul sito ufficiale – sia a livello di passione e attenzione che di partecipazione effettiva con la conduzione della trasmissione calcistica Pressing. Il Milan e tutti i milanisti si uniscono al cordoglio dei suoi cari e dei suoi affetti». Con Vianello, a Pressing, ha lavorato Antonella Elia: «Eravamo rimasti in contatto e l’avevo invitato a teatro. È il ricordo di un grande uomo».
Dal mondo della politica il primo ad intervenire è Daniele Capezzone, portavoce del Pdl: «Con Raimondo Vianello se ne va uno dei simboli dell’Italia migliore. Intelligente, spiritoso, umanissimo, popolare ma mai basso. Un maestro dello spettacolo e della comunicazione e anche un protagonista di un Paese intelligente e civile. Lo rimpiangeremo a lungo, unendoci al dolore e al ricordo di tutti quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato».