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Durante il raduno della Lega a Pontida, Salvini intensifica il conflitto con Forza Italia, sostenendo che le banche debbano affrontare le proprie responsabilità finanziarie.

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La tensione cresce all'interno della maggioranza sulla manovra: divisione tra Lega e Forza Italia. Giorgetti e Salvini si confrontano a Pontida. Tajani propone riduzione delle tasse e privatizzazioni. Ministero dell'Economia esamina contributi da banche e aziende. Possibili modifiche all'Ires e posticipazione delle imposte differite attive. Forza Italia propone tassa sui colossi del web. Dialoghi in corso su privatizzazioni e agevolazioni fiscali. Opposizione prepara contromanovra sui "tagli ai Comuni

La tensione all’interno della maggioranza cresce, evidenziando una divisione sempre più marcata tra Lega e Forza Italia riguardo alla manovra. Durante l’evento di Pontida, si alternano il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il vicepremier Matteo Salvini. Giorgetti cerca di chiarire che i “sacrifici”, al centro delle recenti polemiche, potrebbero essere richiesti “a chi ha più mezzi” e non “ai commercianti o ai lavoratori”. A queste parole, Salvini risponde incisivo: “Se c’è qualcuno che deve fare uno sforzo in più, che siano i banchieri e non gli operai”, rimarcando così il conflitto con il vicepremier Antonio Tajani. Quest’ultimo, infatti, ribadisce l’importanza di ridurre le tasse, mostrando il suo disaccordo verso qualsiasi nuova imposizione fiscale, mentre propone privatizzazioni e una tassazione per i grandi nomi del web.

Questioni sotto esame del Ministero dell’Economia

All’interno della maggioranza, si fanno sempre più pressanti le questioni sotto esame da parte del Ministero dell’Economia in vista della legge di bilancio. Il nodo principale, come confermato dal titolare del Mef, è il possibile contributo da richiedere a banche, assicurazioni e aziende. Giorgetti prende la parola per quattro minuti a Pontida, contestualizzando le sue affermazioni a Bloomberg, dove si discute di possibili fraintendimenti riguardo ai sacrifici. “Vengo percepito come colui che vuole aumentare le tasse, ma è fondamentale chiarire, anche con gli altri membri del governo che non mi hanno contattato, ciò che ho condiviso con la comunità finanziaria”, afferma. Ritorna quindi a menzionare l’articolo 53 della Costituzione, specificando che “i sacrifici devono essere equamente distribuiti in base alle capacità contributive di ciascuno”.

Il ministro sottolinea che commercianti e operai sono coloro che sopportano i maggiori oneri. “È opportuno che anche altri contribuiscano a tale sforzo; dobbiamo inviare questo messaggio,” aggiunge con determinazione. Riconosce che il suo ruolo è complesso e spiega che l’amministrazione sta cercando di tradurre in azioni concrete un principio di buon senso. Sebbene ci siano lavori in corso, ha idee ben definite. Essendo “figlio di un pescatore e di una lavoratrice del settore tessile”, Giorgetti afferma di saper riconoscere chi realmente si sacrifica e chi potrebbe farlo.

Opzioni in valutazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze

Nel Ministero dell’Economia e delle Finanze, dove si stanno valutando modi per rendere permanente il taglio del cuneo fiscale e la semplificazione delle aliquote Irpef, si stanno considerando diverse opzioni che potrebbero coinvolgere chi ha maggiori risorse. Si sta esaminando l’idea di un’unificazione dell’Ires, eliminando le eccezioni che alterano le aliquote e alzando i valori minimi. Questa potrebbe essere una soluzione per superare il rifiuto delle banche su un’eventuale tassa aggiuntiva e per includere i settori energetico e finanziario. Inoltre, riguardo alle istituzioni bancarie, si continua a valutare la possibilità di posticipare le imposte differite attive (Dta). Giorgetti esclude la possibilità di ‘extraprofitti’ e per ora non si prevede l’introduzione di contributi volontari. Forza Italia, tradizionalmente contraria alla tassazione bancaria, propone invece una tassa sui colossi del web. Tuttavia, tutto ciò resta intrecciato alle politiche dell’Unione Europea. Anche Tajani sottolinea l’importanza delle privatizzazioni, ricordando che solo quest’anno le vendite di Eni, Mps e parte di Poste hanno già portato 3 miliardi nelle casse dello Stato.

Una nuova emissione delle Poste è attesa per la metà di ottobre. Si continua a dialogare con Ferrovie dello Stato, dove potrebbe esserci l’opzione di separare il settore dell’alta velocità, puntando a risolvere la questione entro la fine dell’anno. Le discussioni con le varie parti coinvolte sembrano già portare a un accordo sulla revisione delle agevolazioni fiscali, che comprendono circa 625 misure tra esenzioni e incentivi. Un’altra area da cui si potrebbero ottenere risorse è quella dei tagli alla spesa pubblica, mentre il tema delle accise sui carburanti rimane sul tavolo. Il ministro Luca Ciriani, esponente di Fratelli d’Italia, ha dichiarato che non ci si aspetta una manovra draconiana, pur sottolineando l’importanza di considerare i sacrifici come un passo “giusto e responsabile”. Le forze di opposizione, nel frattempo, si preparano a contrastare le misure relative ai “tagli ai Comuni”, suggerendo la possibilità di elaborare una contromanovra.