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Due arresti a Milano, ma si tratta di un doppio scambio di persona.
Due arresti a Milano per errore
Un doppio errore, due volte in soli venti giorni. Tutta colpa del Cui, il Codice univoco identificativo, ovvero, una stringa alfanumerica assegnata dai reparti scientifici delle forze dell’ordine al fotosegnalamento e alle impronte digitali di uno straniero.
Una procedura contro gli errori di identificazione o false generalità, eppure non sembra abbia funzionato a Milano.
Due arresti per scambio di persona a Milano
La vicenda ha riguardato un uomo bangladese e uno cinese, poiché avevano lo stesso nome e la stessa data di nascita dei veri criminali.
Il primo è stato costretto a quattro mesi di carcere mentre il secondo a quattro giorni.
Due arresti per errore: la scoperta dell’avvocato
Dopo l’arresto dell’uomo bangladese, l’avvocata Francesca Nosetti ha capito che la foto dell’imputato presente nel fascicolo processuale non era quella del suo assistito.
Stessa sorte per l’uomo cinese, residente in Italia e in partenza per la Cina. Le forze dell’ordine lo hanno tratto in arresto con l’accusa di ricettazione di telefonini contraffatti.
Dopo quattro giorni di carcere l’uomo è stato rilasciato grazie alle indagini effettuate da un agente della polizia penitenziaria del carcere di Busto Arsizio.