Milano, 18 nov. (Adnkronos) – Promotori, fornitori stabili, intermediari, acquirenti abituali e addetti alle consegne. E' un'associazione – specializzata nel commercio di cocaina e hashish – con ruoli precisi quella che è stata smantellata dalla Dda di Milano e che vede tra gli arrestati Luca Lucci e Luca Calajò, il primo capo ultrà della Curva milanista finito in carcere per l'inchiesta 'Doppia curva', l'altro già dietro le sbarre per reati legati allo spaccio di droga e ritenuto tra i padroni assoluti della Barona.
Tra i destinatari della misura anche Rosario Calabria e Antonio Rosario Trimboli, con legami nel clan Barbaro-Papalia della 'ndrangheta, Roberta Grassi (domiciliari), componente del direttivo Curva Sud e Davide Volpe, già finito in altre indagini, e che avrebbe trasportato la droga utilizzato un doppio fondo di un'auto a lui intestata. Calajò, in particolare, avrebbe avuto "un'ampia possibilità di rifornirsi presso gruppi albanesi e calabresi" di cocaina e hashish, mentre Lucci sarebbe stato più 'specializzato' nello spaccio di hashish.
Alcuni degli arrestati utilizzavano un sistema di telefonia criptata per provare ad aggirare i controlli e continuare a garantire "una costante provvista di sostanza stupefacente di plurime tipologie".