Milano, 18 nov.
(Adnkronos) – I militari del Nucleo di polizia economico finanzia di Pavia e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico), con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Milano, stanno eseguendo nelle province di Pavia, Milano, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano, su proposta della locale Dda, nei confronti di 20 persone, di cui 15 in carcere e cinque agli arresti domiciliari, indiziati di appartenere a un’associazione specializzata nel traffico di stupefacenti.
Tra i destinatari della misura c'è anche Luca Lucci, capo ultrà della curva Sud del Milan, già in carcere per l'indagine 'Doppia curva'.
Un'associativa trasversale (i cui componenti assumono quindi quasi tutti la posizione di organizzatori) composta di elementi di spicco del narcotraffico lombardo e non solo per forniture all'ingrosso di droga. L’attività, si legge nella nota della Guardia di finanza, "ha rivelato come il terminale delle varie organizzazioni è in colui che ha sostituito i Flachi della Comasina godendo della consolidata vicinanza con i Barbaro di Platì, attivi nella zona di Cologno Monzese, e i gruppi criminali albanesi e sudamericani che, da basi strategiche in Sudamerica controllano le spedizioni della cocaina verso le più importanti piazze intercontinentali".
Le indagini hanno permesso la ricostruzione di episodi relativi all’importazione e alla distribuzione di 1000 chili di cocaina, 1000 chili di hashish e 173 chili di eroina. Sono stati sottoposti a sequestro circa 250 chili di droga e la somma di 800 mila euro, intercettati prima del trasferimento all’estero.
In particolare, dagli approfondimenti è emerso come l'organizzazione – legata in affari ai vertici del gruppo criminale imperante nel quartiere Barona – abbia importato "ingentissimi quantitativi" di cocaina, attraverso il rapporto privilegiato di un organizzatore del gruppo associativo con i nuclei di criminalità organizzata stanziali in Calabria, e allo stesso tempo ha anche distribuito grossi quantitativi di hashish provenienti dal Marocco e dalla Spagna.
Ingentissima la massa di denaro generata, pari a circa 11 milioni di euro, poi fatta confluire su canali bancari sommersi, secondo il sistema del fei eh 'ien – circuito finanziario finalizzato al trasferimento di soldi con completa garanzia di anonimato".