Roma, 18 mar. (askanews) – “Nei prezzi finali ai consumatori incide anche la tassazione, in Italia tra le più elevate di Europa. Nel primo semestre del 2024, l’Italia risultava il secondo Paese europeo con il più alto livello di imposizione e prelievi non recuperabili per i consumatori elettrici non domestici”. Lo ha rilevato l’ex presidente del Consiglio italiano e della Bce, Mario Draghi, durante una audizione al Senato sul suo Rapporto sul futuro della competitività europea.
“Costi dell’energia così alti pongono le aziende, europee e italiane in particolare, in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri. È a rischio non solo la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell’economia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie ad elevata crescita – ha detto – si pensi ad esempio all’elevato consumo necessario per i data center. Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette per imprese e famiglie”.