Roma, 9 gen (Adnkronos Salute) – "L'alleanza tra AstraZeneca e Daiichi Sankyo è un ottimo esempio di collaborazione. Abbiamo imparato che nella scienza serve il gioco di squadra proprio per accelerare le innovazioni. In particolare, pensando all'oncologia medica, questa è un'alleanza di successo perché abbiamo messo insieme capitale umano, competenze, tecnologie e abbiamo portato anche in Italia, a partire da luglio del 2023, trastuzumab deruxtecan, che appartiene a una classe di farmaci veramente innovativa, gli anticorpi farmaco-coniugati, nel carcinoma della mammella, inizialmente nel setting Her2-positive (Her2+)". Così Alessandra Dorigo, Head of Oncology di AstraZeneca Italia commenta, in un incontro con la stampa a Milano, sull’autorizzazione al rimborso del trattamento anche in questo sottogruppo di pazienti per le quali, finora, c’era solo la chemioterapia. "Oggi, a pochi mesi di distanza – sottolinea – abbiamo questa nuova indicazione (anche nelle pazienti Her2 low, cioè bassa espressione della proteina Her2, ndr), quindi in un altro setting di malattia metastatica, sempre nel carcinoma della mammella”.
“Questi – continua Dorigo – sono solo due esempi di quello che abbiamo in sviluppo con Daiichi Sankyo. Questa alleanza è un esempio di eccellenza, di collaborazione, perché insieme condividiamo un grande senso di responsabilità, non solo per i pazienti oncologici, ma per la società intera. E questo senso di responsabilità, ogni giorno, ci spinge a sviluppare e rendere accessibili, quanto più velocemente possibile, questi trattamenti innovativi, perché vogliamo cronicizzare il cancro. Abbiamo poi una grande ambizione che è quella di eliminare il cancro come causa di morte”.
Con trastuzumab deruxtecan “abbiamo 22 studi clinici attivi – aggiunge Dorigo – non solo nel carcinoma della mammella, ma in altri setting, anche non metastatici, e in altri oncotipi, in altri tumori solidi, che abbiano, naturalmente, l'espressione del recettore Her 2. Abbiamo anche un altro farmaco in sviluppo (datopotamab deruxtecan, ndr). Questa alleanza continua nel tempo, visto il grande successo che abbiamo avuto”. L’obiettivo è “mettere a fattore comune le competenze, le capabilities e tutte le strutture, per cercare di accelerare questa ricerca e portare veramente questi straordinari farmaci innovativi – conclude – quanto più velocemente possibile ai nostri pazienti”.