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Dopo l'attentato a Mosca si muove la Nato: rischio escalation di guerra?

Putin

Dopo l'attentato a Mosca e gli ultimi avvenmenti in Ucraina, il rischio di una escalation di guerra tra Nato e Russia sembra sempre più vivo

Già da qualche mese a questa parte, a causa del conflitto in Ucraina, le tensioni tra la Russia e i Paesi Nato sono tornate a riaffiorare. Il tremendo attentato a Mosca degli scorsi giorni, non ha fatto altro che aumentare ancora lo stato di agitazione: si rischia davvero una escalation di guerra?

Nato, rischio escalation di guerra con la Russia: l’attentato a Mosca

Nellla sera del 22 marzo scorso, un tremendo attacco terroristico al Crocus City Hall di Krasnogorsk, scuote all’improvviso la Russia. Sulle prime, sembrava possibile un collegamento tra quanto accaduto vicino a Mosca e la guerra in corso in Ucraina, ma in realtà già poche ore dopo l’accaduto, l’Isis si affida a Telegram e rivendica l’attacco. Non bastano, però, le testimonianze jihadiste per convincere del tutto i russi che l’Occidente e Kiev in particolare siano del tutto estranei ai fatti. Lo stesso presidente Putin impiega ben tre giorni prima di ammettere che i terroristi che hanno colpito nella sala concerti fossero fondamentalisti islamici, ma allo stesso tempo evita di eliminare ogni responsabilità dalle spalle dell’Ucraina. La strage di Mosca è sembrata il pretesto perfetto per aumentare la pressione su Kiev e, infatti, in questi giorni gli attacchi al Paese invaso si sono moltiplicati.

Nato, rischio escalation di guerra con la Russia: i movimenti in Polonia

Ma non solo. La Russia ha anche intensificato le proprie attività militari al confine con la Polonia. Già la scorsa domenica, un missile da crociera targato Cremlino aveva violato lo spazio aereo della Polonia per 39 secondi. Pochi attimi che erano bastati per far infuriare Varsavia e per far smuovere la Nato, che fa sapere: Abbiamo rafforzato in modo significativo la nostra posizione sul fianco orientale, anche con jet alleati per proteggere i cieli polacchi”. Il punto focale, come è ben noto, resta l’articolo 5 del Patto Atlantico: la parte del testo che sancisce la difesa collettiva. Già ad ora, come riporta il ‘Messaggero’, l’organizzazione intergovernativa, avrebbe pronti centinaia di migliaia di soldati che si attiverebbero immediatamente, in caso di necessità, in Polonia e in tutto l’Est Europa. Si tratta di 100 mila unità della Response Force: i reparti speciali della Nato.

Nato, rischio escalation di guerra con la Russia: cosa accade in Europa

Ad oggi, le truppe della Nato sono dislocate non solo in Polonia, ma anche in altri Paesi dell’Est Europa come Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Ungheria, Bulgaria e Romania. I battaglioni sono stati rimpolpati una prima volta già ai tempi dell’inizio del conflitto in Ucraina, a febbraio 2022, ma con gli ultimi sviluppi l’obiettivo è quello di aumentare la presenza in vista di una possibile escalation di guerra contro la Russia. Restano volutamente fuori, almeno per il momento, Svezia e Finlandia.