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Donzelli ha dichiarato che, secondo Delmastro, le informazioni erano di natura non confidenziale.

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Durante un'udienza presso la corte di Roma, il parlamentare Giovanni Donzelli ha testimoniato in un caso che accusa il sottosegretario alla Giustizia di aver rivelato informazioni riservate sullo sciopero della fame dell'anarchico Alfredo Cospito. Donzelli ha affermato che le informazioni a lui rivelate non erano confidenziali e ha discusso delle conversazioni tra Cospito e altri detenuti riportategli da Delmastro. Ha inoltre sollevato questioni sull'interazione dei membri del Partito Democratico con Cospito in carcere, sostenendo che era stato un errore visitare Cospito durante il suo sciopero della fame. Infine, ha espresso preoccupazioni sulla difesa del 41 bis nel suo intervento alla Camera.

Durante un’udienza presso la corte di Roma, Giovanni Donzelli, membro del parlamento italiano per Fratelli d’Italia, ha testimoniato in un caso che accusa il sottosegretario alla Giustizia di rivelare informazioni riservate. Queste informazioni riguardavano l’anarchico Alfredo Cospito, che tra il 2022 e il 2023 ha guidato uno sciopero della fame in protesta contro il suo trattamento in prigione. Donzelli ha testimoniato che Delmastro, il sottosegretario in questione, aveva indicato a lui che le informazioni ricavate non erano di natura confidenziale e che non era stato chiarito da dove provenissero queste notizie, sebbene Donzelli stesse presupponendo che provenissero dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

La testimonianza di Donzelli riguardava anche le comunicazioni che aveva fatto alla Camera dei Deputati nel gennaio del 2023. Durante quel periodo, aveva discusso di conversazioni tra Cospito e altri detenuti, inclusi membri della camorra e della ‘ndrangheta, che avevano avuto luogo durante l’ora di ricreazione nella prigione di Sassari. Secondo Donzelli, queste conversazioni erano state riferite a lui da Delmastro, che ha il compito di sovrintendere al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per conto del Ministro della Giustizia.

Nel corso dell’udienza, Donzelli ha descritto i momenti salienti dei colloqui che aveva avuto con Delmastro. Ha affermato che la prima volta in cui aveva discusso con il sottosegretario dei rapporti sospetti tra Cospito e gli altri detenuti era stata il 30 gennaio 2023. All’udienza, presenziavano anche quattro parlamentari del Partito Democratico (Pd) in veste di parti civili: Silvio Lai, Debora Serracchiani, Walter Verini e Andrea Orlando.

Durante un incontro generale, il 41 bis era il punto focale delle discussioni. La giornata seguente, mi sono imbattuto in Delmastro nel Transatlantico dopo aver letto un articolo sui colloqui tra Cospito e altri detenuti del 41 bis. Ho cercato di chiedergli ulteriori dettagli, e lui mi ha fornito alcuni nomi che ho prontamente registrato sul mio telefono. Non ho chiesto la fonte delle informazioni, ma immaginavo provenissero dal Dap.

Post l’intervento alla Camera, le opposizioni hanno iniziato ad agire. In seguito all’esplosione di questo caso, ho iniziato a domandarmi sulla legittimità delle informazioni che Delmastro mi aveva rivelato. Mi ha assicurato che le notizie fornite non erano confidenziali e mi ha detto di averne parlato anche con il magistrato Sebastiano Ardita, che ha confermato che non erano informazioni riservate.

Delmastro possiede una memoria fantastica su tutto, è in grado di ricordare anche eventi accaduti dieci anni prima. Io, al contrario, ho una memoria molto debole. Immagino che Delmastro abbia avuto l’occasione di leggere il verbale del Nic, il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria. Non ha letto il verbale davanti a me, ma mi ha riferito alcune parti di esso. Io non ho mai avuto l’opportunità di leggere quel verbale.

Mi sono ritrovato a riflettere molto sul mio intervento alla Camera. Ho pensato che fosse importante sottolineare in Parlamento quanto sia cruciale difendere il 41 bis. Ero infatti preoccupato per alcune posizioni che avevo notato. Successivamente, Donzelli ha rivelato che intendeva citare in Aula i nomi dei parlamentari del Pd che avevano incontrato Cospito in carcere. Ricordo di aver preso nota anche di quello che avevano dichiarato all’esterno del penitenziario.

Personalmente ritengo che sia stato un errore istituzionale visitare Cospito in carcere durante gli attentati legati al suo sciopero della fame.