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Donna trovata morta in una scarpata a Ischia: fermato il compagno per maltrattamenti

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Marta Maria Ohryzko è stata trovata morta domenica mattina dai carabinieri a Ischia: oggi fermato il compagno

La donna, 32enne, di nazionalità ucraina Marta Maria Ohryzko è stata trovata morta domenica mattina dai carabinieri della stazione di Barano di Ischia, nella zona del Vatoliere. La svolta nelle indagini è avvenuta in queste ultime ore: è stato fermato il compagno, 41enne, di nazionalità russa.

Il fermo del compagno per la morte della donna

Il corpo della donna è stato rinvenuto, domenica 14 luglio, in una scarpata a poca distanza dalla roulotte in cui abitava con il compagno, un 41enne di nazionalità russa.

È stato proprio quest’ultimo ad allertare i soccorsi, ma i carabinieri e i pm della sezione “fasce deboli” della Procura di Napoli lo hanno sottoposto a fermo con l’accusa di maltrattamenti.

Le analisi sul corpo della donna

Sul corpo della compagna sono state trovate diverse lesioni che potrebbero essere frutto della caduta, ma anche di percosse precedenti.

Aggredita, minacciata di morte con un coltello, presa a pugni e schiaffi, in una circostanza fatta cadere di proposito in un fuoco acceso, isolata dai suoi stessi familiari che il compagno, russo, odiava in quanto ucraini. Sono questi gli episodi di maltrattamenti ai quali era stata sottoposta Marta Maria Ohryzko, ricostruiti nell’ambito delle indagini svolte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Napoli. 

Le indagini dei militari sono ancora in corso per fare piena luce sulla vicenda.

La richiesta di aiuto della donna prima di morire

L’inchiesta in corso ha ricostruito che la donna, dopo essere caduta in un dirupo di circa due metri e impossibilitata a muoversi, ha chiesto aiuto al compagno mandandogli messaggi su WhatsApp e chiamandolo al telefono. Richieste totalmente ignorate da parte dell’uomo.

Inoltre, ascoltato dal magistrato, avrebbe addirittura raccontato che nella notte tra il 13 e il 14 luglio sarebbe uscito alla ricerca della compagna, trovandola tra la vegetazione e ancora in vita, e dicendole che “per la notte lei avrebbe dovuto dormire lì”.

La donna sarebbe morta di stenti in una lentissima agonia, trovata senza vita la mattina seguente dallo stesso 41enne.