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Donare un rene in cambio di 50.000 dollari è la proposta presentata al Congresso degli Stati Uniti.
L’End Kidney Deaths Act propone di assegnare un compenso di 50.000 dollari a chiunque decida di donare un rene a sconosciuti.
Il disegno di legge presentato negli Stati Uniti
Il disegno di legge, arrivato a settembre alla Camera dei rappresentati presentata dai due repubblicani, Nicole Malliotakis e Don Bacon, e due democratici, Josh Harder della California e Joe Neguse, è nato da un’idea di un gruppo di donatori volontari.
La proposta negli Stati Uniti: i motivi
La malattia renale è l’ottava causa di morte negli Stati Uniti. Dal 1998, più di 100.000 americani sono morti mentre erano in lista d’attesa per i reni. Secondo la Health Resources & Services Administration quasi 90.000 americani hanno bisogno di un nuovo rene, questo dato costituisce l’85% dei pazienti in lista d’attesa nazionale per i trapianti.
Tuttavia, a preoccupare gli Stati Uniti è la possibilità di trovare un rene da donatore.
La maggior parte dei reni dei donatori proviene da amici e familiari, solo un piccola percentuale proviene da donatori sconosciuti. A tal proposito, per convincere più persone a donare e accorciare le liste d’attesa, è arrivata la proposta di dare 50.000 dollari ai donatori.
Le polemiche dopo la proposta di donare un rene per 50.000 dollari
La proposta riapre una serie di questioni etiche e morali, principalmente quella relativa alla pericolosità di pagare le persone in cambio dei loro organi.
Il National Organ Transplant Act del 1984 rende illegale per i donatori viventi essere pagati per i loro organi, oltre ad essere rimborsati per le spese.
Per molti, inoltre, questa iniziativa innescherebbe un meccanismo molto pericoloso tra persone povere. Disposte a sottoporsi a un intervento pericoloso per la loro salute solo per il fatto di essere pagate, venendo meno al gesto di altruismo che costituisce la ragione principale delle donazioni.
Non la pensa così Dylan Matthews, un redattore del giornale americano Vox, che nel 2016 ha donato un rene a sconosciuti. Secondo lui l’intervento chirurgico esporrebbe i donatori a rischi minimi, inferiori a quelli che vivono le persone in attesa di un rene.