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Donald Trump presenta il piano per Gaza, Israele dà il suo via libera

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Il piano di Donald Trump per Gaza accende il dibattito internazionale: mentre Israele lo accoglie, le reazioni palestinesi e quelle di altri paesi mettono in evidenza le forti divisioni su questa proposta.

Il presidente americano Donald Trump ha lanciato una proposta. Neanche a dirlo, ha fatto il giro del mondo. Sta scuotendo gli equilibri diplomatici in Medio Oriente: il controllo statunitense a lungo termine della Striscia di Gaza.

Israele accoglie la proposta di Donald Trump per Gaza, ma le reazioni internazionali sono critiche

La proposta sul tavolo? L’annuncio, fatto durante l’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale, prospetta uno scenario in cui gli sfollati palestinesi potrebbero non fare più ritorno nella regione.

“Gli Stati Uniti prenderanno il controllo di Gaza”, ha dichiarato Donald Trump, presentando una visione in cui la Striscia potrebbe diventare “la rivière del Medio Oriente”. Netanyahu ha immediatamente espresso il suo sostegno. Ha definito Trump “il migliore amico di Israele” e lodando un piano che, secondo lui, “cambierà la storia”.

Quali invece le reazioni internazionali? Ovviamente non si sono fatte attendere. Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha messo in guardia contro il rischio di “pulizia etnica”, mentre Hamas, attraverso il portavoce Sami Abu Zuhri, ha definito la proposta “ridicola e assurda”, avvertendo che potrebbe “infiammare la regione”.

Il piano di Trump per Gaza: forti reazioni internazionali e palestinesi

La reazione palestinese? Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha respinto categoricamente l’iniziativa: “Non permetteremo che i diritti del nostro popolo vengano calpestati”. Anche l’Arabia Saudita ha preso una posizione netta, escludendo qualsiasi normalizzazione dei rapporti con Israele senza la creazione di uno stato palestinese indipendente.

La Germania, per voce della ministra degli Esteri Annalena Baerbock, ha ribadito che “Gaza appartiene ai palestinesi”. Si è opposta così a qualsiasi forma di espulsione o occupazione permanente. Il re di Giordania Abdallah II ha espresso la sua contrarietà a qualsiasi tentativo di sfollamento della popolazione palestinese.

In questo contesto di crescenti tensioni, è stata annunciata per giugno una conferenza internazionale sul Medio Oriente a New York, dove la comunità internazionale cercherà di trovare una via d’uscita dalla crisi. Nel frattempo, i leader dei coloni israeliani hanno accolto con favore il piano Trump, vedendolo come un’opportunità per espandere gli insediamenti nella regione.