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Il contesto dell’accordo di Parigi
L’accordo di Parigi, adottato nel 2015, rappresenta un impegno globale per combattere i cambiamenti climatici, con l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Obama, hanno giocato un ruolo cruciale nella sua formulazione, promettendo di ridurre le emissioni di gas serra e di sostenere finanziariamente i paesi in via di sviluppo.
Tuttavia, l’arrivo di Donald Trump alla presidenza ha sollevato interrogativi sulla continuità di questo impegno.
Le promesse di Trump e le reazioni internazionali
Durante la campagna elettorale, Trump ha ripetutamente criticato l’accordo di Parigi, definendolo un “disastro” per l’economia americana. La sua intenzione di ritirarsi dall’accordo è stata confermata da fonti vicine al presidente eletto, che hanno rivelato che un ordine esecutivo è già pronto per essere firmato nel suo primo giorno di mandato.
Questa mossa ha suscitato preoccupazioni tra i leader mondiali e gli attivisti climatici, che temono che l’uscita degli Stati Uniti possa compromettere gli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico.
Le conseguenze economiche e ambientali
Uscire dall’accordo di Parigi potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul clima, ma anche sull’economia globale. Gli Stati Uniti sono uno dei maggiori emettitori di gas serra al mondo, e la loro decisione di ritirarsi potrebbe incoraggiare altri paesi a seguire l’esempio.
Inoltre, le aziende americane che investono in tecnologie verdi potrebbero subire un colpo, mentre le industrie tradizionali potrebbero beneficiare di una minore regolamentazione. Tuttavia, il lungo termine potrebbe rivelarsi problematico, poiché il cambiamento climatico continua a rappresentare una minaccia crescente per l’economia e la sicurezza globale.
Il ruolo della comunità internazionale
In vista della Cop29 di Baku, la comunità internazionale si prepara a rispondere a questa potenziale crisi.
Il Papa, durante l’Angelus, ha espresso la speranza che la conferenza possa contribuire in modo efficace alla tutela della “nostra casa comune”. La risposta globale a questa situazione sarà cruciale per determinare se gli sforzi per combattere il cambiamento climatico continueranno a progredire, nonostante le sfide poste da decisioni politiche come quella di Trump.