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Donald Trump, caso Stormy Daniels: sentenza fissata per il 10 gennaio

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Donald Trump affronta una nuova sentenza storica: ecco i dettagli sul caso e le sue possibili implicazioni politiche e legali per l'ex presidente degli Stati Uniti.

Il 10 gennaio, a pochi giorni dall’assunzione del suo incarico come nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump riceverà la sentenza definitiva nel caso Stormy Daniels. Questa decisione segue il verdetto di colpevolezza emesso lo scorso maggio, che lo ha riconosciuto colpevole di 34 capi di imputazione per frode finanziaria.

Donald Trump, caso Stormy Daniels: sentenza fissata per il 10 gennaio

Tuttavia, secondo quanto stabilito dal giudice Juan Merchan della Corte Suprema statale di New York, Trump non sarà incarcerato, non affronterà la libertà vigilata né riceverà sanzioni pecuniarie.

Merchan ha scelto di applicare la formula della “unconditional discharge”, convalidando la condanna senza infliggere ulteriori pene. Sebbene questa decisione eviti conseguenze immediate per Trump, l’ex presidente diventerà ufficialmente il primo capo di Stato americano con una condanna penale alle spalle.

La vicenda ha origine dal pagamento illecito effettuato a Stormy Daniels, un’attrice di film per adulti, per garantirne il silenzio durante la campagna elettorale del 2016, in cui Trump ha vinto la presidenza.

Donald Trump: la sentenza sul caso Stormy Daniels attesa per il 10 gennaio

I legali di Trump hanno lavorato intensamente per ottenere l’archiviazione del processo, sostenendo che, essendo stato eletto, meritasse l’immunità. Tuttavia, il giudice Merchan ha respinto questa tesi, definendola priva di fondamento legale.

“L’elezione alla presidenza non consente di cancellare reati pregressi né garantisce immunità retroattiva”, ha affermato Merchan nella sua decisione. Inoltre, il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, aveva inizialmente proposto di posticipare la sentenza al termine del nuovo mandato presidenziale di Trump, nel 2029, ma il giudice ha optato per chiudere il caso prima che Trump torni ufficialmente alla Casa Bianca.

Il portavoce dello staff di Trump, Steven Cheung, ha duramente criticato il procedimento, definendolo “un attacco diretto alla decisione della Corte Suprema sull’immunità presidenziale” e un caso “illegittimo che viola principi costituzionali consolidati”. Secondo Cheung, l’intero processo avrebbe dovuto essere archiviato sin dall’inizio.

Con questa sentenza, il giudice Merchan mira a mettere un punto definitivo su una vicenda che ha polarizzato il dibattito politico e legale, lasciando comunque un’impronta indelebile sul futuro dell’ex presidente.