Stava giocando in un campo di periferia con il suo padrone, un carabiniere toscano di stanza a San Remo, Ghery Garritano, 28 anni,quando un’inferriata si è abbattuta sull’uomo schiacciandolo a terra. Il dobermann prima ha leccato il volto del padrone cercando di mantenerlo vigile, poi si è lanciato sulla stradina di campagna lì vicino fermando la prima macchina di passaggio e attirando l’attenzione del conducente e la moglie, che sono stati condotti dal cane fino al luogo dell’incidente e hanno sollevato la cancellata quel tanto che bastava per permettere al carabiniere di liberarsi.
«Hanno fatto in modo che potessi scivolare sotto fino a sbloccarmi le gambe», racconta il carabiniere «Poteva finire male se non fosse stato per il mio Ares – aggiunge -. Da quelle parti di solito passa poca gente e se fosse sopraggiunta l’oscurità sarebbe stato molto più difficile sperare nei soccorsi. Penso pure che se al mio posto ci fosse stato un bambino, e in quel campetto aperto a tutti non è raro che vadano a giocare, nonostante il degrado, ora saremmo a parlare dell’ennesima e assurda tragedia.
Sembra incredibile che possano ancora accadere simili incidenti».
«Mi sento la schiena a pezzi e ho un bernoccolo in testa, ma non posso lamentarmi – ha raccontato -: mi è andata davvero bene (dall’ospedale l’hanno dimesso con una prognosi breve). Devo dire grazie al mio cane. Spero così che siano smentite, una volta per tutte, le dicerie sui dobermann. Sono socievoli, affettuosi e anche coraggiosi. Al contrario di come, ingiustamente, vengono spesso descritti».