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Diwali 2024, Festa della Luce induista in Italia tra tradizione e IA

Roma, 7 nov. (askanews) – Come unire tradizione millenaria e intelligenza artificiale? La domanda se la sono posta i prestigiosi relatori intervenuti al convegno dell’undicesima edizione di Diwali (o Dipavali) 2024, grande festa induista della luce, che si è tenuto nella sala capitolare del Senato su iniziativa del senatore Lucio Malan e dell’Unione induista italiana, e intitolato “Dalla tradizione orale alle nuove tecnologie”.

“É un argomento che pone diversi problemi, non tutti facilmente risolubili”, ha spiegato l’Avv. Franco di Maria Jayendranatha,

presidente Unione induista italiana. “Io penso che siano incompatibili tradizioni orali e nuove tecnologie, trovo che siano davvero incompatibili”, ha aggiunto.

La tradizione orale è la caratteristica fondante della religione induista, ha ricordato il fondatore dell’Unione induista italiana, Svami Yogananda Ghiri, nel suo intervento da remoto, ricordando “i vandalismi politici” a cui sono state esposte biblioteche e università nel corso della storia. Le due dimensioni sembrano all’apparenza molto distanti.

“Il problema è che è ineludibile, dobbiamo fare i conti con queste realtà perché la scienza va avanti”, ha aggiunto il rabbino capo della comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni.

“Penso sia fondamentale non demonizzare la modernità – ha spiegato Abu Bakr Moretta, Presidente Coreis, Comunità religiosa islamica per il dialogo interreligioso – piuttosto coglierla come occasione per lo sviluppo del cambiamento dei tempi”.

Roma è pronta per il Diwali, o festa della luce, con un grande evento in programma all’Auditorium del Massimo (sabato 9 novembre, via Massimiliano Massimo 1 – Tema al centro dell’edizione “Conoscenze del Futuro dalle Radici del Passato”). La sfida è quella di affrontare i lati chiari, ma anche oscuri, legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La chiave può essere la consapevolezza:

“Quando noi programmiamo l’intelligenza artificiale, stiamo creando un essere in grado di formare una realtà e se lo programmiamo secondo consapevolezza e secondo una logica che tramandi questa nostra storia, la nostra spiritualità ed etica, ciò che ne conseguirà sarà la nostra immagine”, ha spiegato Daniele Chieffi, giornalista, saggista e docente universitario, tra i relatori del convegno.