Roma, 22 ott.
(askanews) – Sono sei donne, con età e vite diverse, le protagoniste della docuserie “Distances. La vita va avanti, più lontano”, prodotta da Novartis in collaborazione con Salute Donna Onlus. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, esplora l’esperienza delle donne con tumore al seno con uno sguardo intimo, e mostra che oggi anche con questa diagnosi si può vivere più a lungo e meglio. “Distances” è realizzata nell’ambito della campagna “È tempo di vita”, visibile sul suo sito, e vuole fornire supporto emotivo, informativo e pratico alle pazienti.
Chiara Gnocchi ,Head of Communication & Patient Engagement DI Novartis Italia, ha spiegato: “Le sei storie raccontano di donne che si sono rivolte alla fede, che avevano la necessità di continuare a lavorare, che si sono appoggiate al partner, tutto questo fa parte della donna. E allora oggi la ricerca deve tenere conto di questo, offrire sicuramente un prolungamento della vita, una buona qualità di vita, ma tenendo conto anche che ogni donna è unica e ha bisogno di un trattamento personalizzato”.
“Distances” offre uno sguardo autentico sulle sfide quotidiane e la forza necessaria per vivere pienamente nonostante la diagnosi. Non si limita alla dimensione clinica della malattia ma esplora i suoi effetti su ogni aspetto della vita e mostra come le protagoniste siano riuscite a trasformare le difficoltà in momenti di crescita personale. Alessandra Fabi, Responsabile UOSD di Medicina di Precisione in Senologia del Policlinico Gemelli ha spiegato: “Oggi abbiamo la possibilità non solo di trattare in maniera target, in maniera specifica, i singoli pazienti, ma anche quello di migliorare la qualità di vita, il percorso terapeutico, perché ci sono molti specialisti, non c’è solo l’oncologo, il chirurgo, il radioterapista, ci sono gli psiconcologi, c’è personale attento all’aspetto dell’alimentazione, all’aspetto della mindfulness, dell’attività motoria.
Parliamo di una persona, parliamo di una donna, di una moglie, di una madre, di una lavoratrice, parliamo di persone che vogliono rimanere nel loro aspetto sociale e che dobbiamo rispettare”.