> > Disservizi ferroviari, interrotto l'accordo con l'impresa responsabile.

Disservizi ferroviari, interrotto l'accordo con l'impresa responsabile.

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Chiodo piantato sul cavo: conseguenze gravi per l'azienda e polemiche sul trasporto ferroviario

Un “chiodo piantato sul cavo” ha avuto conseguenze notevoli per l’azienda incaricata di lavorare sulla linea ferroviaria compromessa, causando un blocco nella circolazione dei treni. Rfi ha deciso di interrompere il contratto con Str92, una società del frusinate specializzata in servizi ingegneristici e topografici per le infrastrutture. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato che tutte le operazioni tra Rfi e l’azienda che ha operato sulla tratta Parco Prenestino – Roma Termini sono state sospese a seguito di un danno alla linea ferroviaria, con ripercussioni sulla circolazione. Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha sottolineato fin da subito l’importanza di indagare sull’incidente per identificare eventuali colpevoli e prendere i provvedimenti necessari.

Le polemiche riguardanti il trasporto ferroviario continuano, con ritardi fino a due ore sulla linea Roma-Civitavecchia a causa di un telone che è stato sollevato dal vento. Diverse figure dell’opposizione, tra cui Angelo Bonelli di Avs e Matteo Renzi di Italia Viva, hanno chiesto le dimissioni di Salvini, mentre Elly Schlein lo invita a riflettere sulle sue responsabilità, denunciando una gestione incompetente della situazione.

Il ministro, tuttavia, adotta una posizione di attacco, affrontando anche un’altra questione che coinvolge i trasporti: l’Anas è sotto inchiesta per corruzione. Sul caso Anas, Salvini afferma: “Chi ha sbagliato deve pagare”, precisando che tali eventi risalgono al 2020 “quando ero impegnato in altre attività”.

Nel contesto delle ferrovie, la reazione si concentra sulla posizione assunta da Rfi, che ha sospeso l’azienda implicata e ha avviato un’inchiesta interna per chiarire le ragioni dell’assenza dell’alimentazione di emergenza. Il ministro ha dichiarato: “La società è stata allontanata, come è giusto fare”, aggiungendo che il suo incarico riguarda l’approvazione di leggi e la ricerca di fondi per le ferrovie. Non intende, però, “piantare chiodi” fino a prova contraria. L’azienda Str92, coinvolta nel caso, adotta una posizione cauta. Giuseppe Proia, amministratore delegato, ha affermato che stanno “ricostruendo con accuratezza” quanto successo, e ha precisato che non hanno ancora nominato avvocati né preso decisioni sulla sospensione del contratto con Rfi, poiché vogliono prima avere una visione chiara della situazione. I sindacati, al contrario, criticano Salvini per la sua richiesta di identificare l’operaio responsabile del chiodo. Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha commentato: “Invece di occuparsi dell’operaio, dovrebbe considerare le gare al massimo ribasso organizzate da Rfi, che non garantiscono la sicurezza, se ha il coraggio”. Inoltre, il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, ha sottolineato che il ministro tende a semplificare questioni complesse, puntando il dito verso un lavoratore, che guadagna forse 1200 euro, per giustificare le mancanze della politica e del governo nell’affrontare le problematiche del Paese.

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha addossato la responsabilità dei disservizi a un chiodo, male piantato da un operaio di una società privata su un cavo, liberandosi così delle sue responsabilità e di quelle di Rfi, secondo quanto dichiarato dall’Usb trasporti. D’altra parte, la Cisl sottolinea due questioni fondamentali: l’internalizzazione dei servizi di Ferrovie dello Stato e un’accelerazione nel processo di assunzione. “Da tempo chiediamo che Ferrovie dello Stato, come altre importanti aziende pubbliche, internalizzi molti dei servizi che sono stati esternalizzati negli anni”, ha affermato Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl. Inoltre, ha richiesto al ministro Salvini e al gruppo Fs di velocizzare le assunzioni e stabilizzare i lavoratori precari. Infine, in un’altra giornata problematica, un telone, probabilmente spinto dal vento, è caduto sulla linea aerea dei treni tra Roma e Civitavecchia, provocando ritardi che sono arrivati fino a due ore.