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La lettera di Mattarella e la questione delle unioni civili
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente espresso forti preoccupazioni riguardo a una norma contenuta nella proposta di legge (pdl) sul ristoro ai parenti delle vittime di crolli di strade e autostrade. Nella sua lettera indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, Mattarella ha definito la disposizione “discriminatoria” nei confronti delle unioni civili rispetto al matrimonio, evidenziando una disparità di trattamento tra i figli delle vittime in base allo stato civile dei genitori.
Le critiche alla norma proposta
In particolare, l’articolo 2 della pdl stabilisce un ordine di priorità per l’attribuzione dell’elargizione ai familiari delle vittime. Secondo questa disposizione, il coniuge e i figli sono collocati ai primi posti, mentre la parte dell’unione civile è relegata al terzo posto. Mattarella ha sottolineato che tale collocazione appare ingiusta e discriminatoria, in quanto non tiene conto dei diritti riconosciuti dalla giurisprudenza costituzionale alle unioni civili e alle convivenze stabili.
Giurisprudenza e diritti delle unioni civili
La giurisprudenza ha costantemente affermato che le unioni civili e le convivenze stabili devono essere equiparate al matrimonio in termini di diritti patrimoniali e partecipativi. Mattarella ha richiamato l’attenzione su come la norma proposta non rispetti questi principi, in particolare per quanto riguarda l’equiparazione del convivente stabile al coniuge, che dovrebbe avvenire indipendentemente dalla presenza di figli minori. Inoltre, la lettera mette in evidenza l’inadeguatezza della norma che non riconosce la stessa tutela alla parte dell’unione civile, nonostante l’ordinamento giuridico preveda una maggiore protezione per queste unioni.