Una truffa durata cinque anni composta da numerose gravidanze ed aborti finti, il tutto escogitato per non lavorare.
Questa è l’accusa che l’inps ha lanciato nei confronti di una dipendente e suo marito chiedendo indietro i 111mila euro che la coppia ha sottratto illecitamente tramite questo schema. Ma i due hanno già presentato un ricorso in appello.
Dipendente finge gravidanze: cosa sappiamo
La notizia è stata riportata da la Repubblica e riguarda una truffa all’inps che si aggira intorno ai 111mila euro. Una donna di quaranta anni è stata accusata, complice con il marito, di aver finto ben cinque gravidanze e svariati aborti dal 2014 al 2019.
A far dubitare dell’esistenza dei cinque figli della coppia è il codice fiscale dei bambini che non risulta registrato da nessuna parte.
Stando a quanto emerso sarebbe stata proprio la donna, di suo pugno, a falsificare tutti i documenti necessari copiando la firma di una ginecologa. A lanciare il campanello d’allarme è stata la situazione costruita proprio dalla quarantenne, cinque gravidanze in cinque anni insieme a svariati aborti ha catturato l’attenzione dell’ispettorato del lavoro che si è messo in azione insieme ai carabinieri.
Le scoperte delle forze dell’ordine
Ed è così che le indagini hanno scoperto che la donna avrebbe falsificato i documenti per ottenere congedi di maternità. Al momento sia lei che il marito sono stati condannati in primo grado a un anno e otto mesi, ma hanno già annunciato, tramite i loro avvocati, che faranno ricorso.
Nemmeno l’inps sembra intenzionato a far passare la situazione impunita ed ha già palesato l’intenzione di richiedere alla coppia i 111mila euro che che negli anni ha pagato alla signora per le sue false gravidanze.