Dopo il lancio del suo tour, Diodato ha iniziato le sue performances nei più importanti teatri italiani, un evento realizzato con la direzione di Magellano Concerti.
Questa serie di ventuno concerti, di cui diciassette già esauriti, è un’importante occasione per l’artista di esibirsi su palchi che non aveva mai toccato prima. Durante il concerto del 1 ottobre al Teatro Petruzzelli, che ha registrato il tutto esaurito, Diodato ha sorpreso i fan presentando il suo nuovo singolo “Un Atto Di Rivoluzione” (Carosello Records), previsto per il 4 ottobre.
Nel brano, Diodato riflette sul significato del suo ruolo di uomo pensante e artista pacifico ma critico, ponendo l’accento sull’importanza dell’emozione, dell’empatia e della poesia nelle sue opere.
Si interroga sul valore della musica e sulla necessità di esprimere i propri sentimenti, specialmente in un contesto di crisi, caratterizzato da conflitti e incertezze. Condividere le proprie vulnerabilità diventa quindi un atto di ribellione necessario per riscoprire l’umanità che sembra sfuggirci.
«Perché siamo qui?», si chiede, proponendo una risposta che, sebbene semplice, risulta complessa da assimilare. «Desideriamo emozionarci, vogliamo continuare a vivere le nostre sensazioni, raccontarci e unire i nostri spiriti.” Questa ricerca di connessione e comprensione è ciò che ha costituito la sua guida nel corso degli anni, aiutandolo a conoscere se stesso e a sviluppare un approccio empatico verso gli altri.
Può apparire scontato, ma oggi più che mai, per me rappresenta un atto di ribellione», afferma il cantautore riguardo all’importanza dell’emozione, che è il fulcro del suo brano e della sua tournée teatrale. Con il suo debutto nei teatri, Diodato presenta uno spettacolo profondo, surreale e corporeo, un focolaio di connessione in cui si condividono parole, sensazioni e, soprattutto, emozioni. Durante i concerti, l’energia prende prevalenza, trasformandosi prima in narrazione e poi in un incontro autentico con un pubblico attivamente coinvolto, invitato a intraprendere un percorso interiore per riscoprire la bellezza delle piccole cose che sbocciano dentro di noi.
Per la creazione artistica del progetto, il cantautore ha scelto di collaborare con Filippo Ferraresi, regista e direttore artistico della compagnia Dragone, che ha realizzato produzioni internazionali in paesi come la Cina (Splendor; The House of Dancing Water), gli Stati Uniti (Celine Dion: A New Day) e gli Emirati Arabi Uniti (Le Perle). Insieme, hanno sviluppato uno spettacolo che esprime il desiderio di Diodato di creare un supporto visivo che accompagni adeguatamente la parte musicale.
L’esibizione frutto di questa collaborazione è un armonioso intreccio tra musica e teatro, in cui le arti si influenzano reciprocamente. Durante lo spettacolo, questi elementi artistici si fondono e si trasformano, generando un’unità che dà vita a coreografie e proiezioni emotive. L’interazione tra il cantautore e i musicisti con questi aspetti crea un’esperienza sonoro-visiva senza pari.
Diodato intraprende un nuovo percorso musicale accompagnato da una talentuosa band.
I membri includono Rodrigo D’Erasmo al violino, arpa elettrica e percussioni, Gabriele Lazzarotti al basso, e Alessandro Comisso alla batteria. Simona Norato si occupa di tastiere, percussioni e chitarra elettrica, mentre Lorenzo Di Blasi suona il piano e altri strumenti, e Andrea Bianchi è al timone delle chitarre elettriche e acustiche. In questo concerto, l’atmosfera è genuina e ogni suono è prodotto live. Diodato propone un programma che mescola classici e i suoi brani più celebri, creando uno spettacolo che costruisce tensione e connessione con il pubblico, trasformandosi in un’unica entità.
Ogni pezzo musicale ha una sua personalità distintiva e contribuisce a un viaggio emotivo e sensoriale. In un mondo in cui tutto sembra in fiamme, è fondamentale rimanere in contatto con le nostre emozioni, evitando la tentazione della disumanizzazione e dell’indifferenza.