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Un calo significativo dei femminicidi
I dati elaborati dal Servizio Analisi Criminale del ministero dell’Interno rivelano una diminuzione dell’8% dei femminicidi in Italia, passando da 64 a 59 casi rispetto all’anno precedente. Questo trend, sebbene positivo, non deve essere visto come un traguardo, ma piuttosto come un incentivo a continuare a lavorare con maggiore determinazione per combattere la violenza di genere. La presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Martina Semenzato, ha sottolineato l’importanza di questa nuova consapevolezza collettiva, che deve essere sentita e condivisa da tutti.
Iniziative legislative e normative
Il 2023 è stato un anno cruciale per la lotta contro la violenza di genere, con l’approvazione unanime della ‘Relazione sulla ricognizione degli assetti normativi in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere’. Questo documento rappresenta un passo importante verso la creazione di un testo unico che sarà presentato nella primavera del 2025. Tra le proposte, spicca l’obbligatorietà dell’audizione delle vittime di violenza domestica durante l’incidente probatorio, una misura recentemente accolta dalla Corte di Cassazione. Questa iniziativa mira a ridurre la vittimizzazione secondaria, un fenomeno che spesso aggrava la sofferenza delle vittime.
Il ruolo della società civile e delle istituzioni
Nonostante i progressi, il percorso da seguire è ancora lungo. Tuttavia, i dati del 2024, che mostrano un calo dei femminicidi e un aumento delle denunce, evidenziano come un dialogo costante tra istituzioni e società civile possa contribuire a contrastare la violenza di genere. È fondamentale che la comunità si unisca per sostenere le vittime e promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile affrontare e sradicare questo grave problema sociale.