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Difficoltà di nuovo per i pendolari del treno a causa degli scioperi | E tra poco, gli autobus ed altri mezzi di trasporto pubblico subiranno una pausa.

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In seguito a un fine settimana di problemi per l'industria dei trasporti e a un'estate già problematica con voli annullati e ritardi sulle linee ferroviarie, ci aspetta un autunno "turbolento" con scioperi su vari fronti. Il primo sciopero, tenutosi sabato, ha visto la partecipazione di alcuni sind...

In seguito a un fine settimana di problemi per l’industria dei trasporti e a un’estate già problematica con voli annullati e ritardi sulle linee ferroviarie, ci aspetta un autunno “turbolento” con scioperi su vari fronti. Il primo sciopero, tenutosi sabato, ha visto la partecipazione di alcuni sindacati del settore aereo, inclusi la Filt Cgil per Wizzair e la Fit Cisl per Ita, con proteste di 4 ore. Questo è stato seguito da un giorni di gravi disagi dovuti allo sciopero nazionale dei lavoratori delle ferrovie domenica. E lo sciopero terminerà poco prima che inizi quello dei trasporti pubblici locali, che coinvolgerà l’intera Italia Lunedì, con diversi orari e modalità a seconda della regione. Molti treni sono stati cancellati e ci sono stati ritardi in questa giornata che segnava ancora il rientro dalle vacanze: ritardi fino a 120 minuti e treni annullati alla stazione Termini di Roma; la stazione di Firenze era affollata con molte cancellazioni, soprattutto di treni regionali e alcune Frecce. A Napoli, ci sono state alcune cancellazioni e la linea 2 ha funzionato a intermittenza, mentre a Milano l’effetto è stato in qualche modo mitigato dal fatto che i pendolari, che costituiscono una grande parte del traffico alla stazione Centrale, erano assenti domenica. Questo sciopero di domenica nelle ferrovie è stato indetto da alcuni sindacati autonomi, l’assemblea nazionale Pdm-Pdb, un gruppo di autorganizzazione di macchinisti e capitreno, e dall’Usb lavoro privato. Loro spiegano che si tratta del quinto sciopero da febbraio.

La crescente partecipazione evidenzia l’insoddisfazione comune tra i lavoratori che lamentano condizioni lavorative come turni di lavoro che possono estendersi fino a 11 ore, pause minime di soli 6 ore e problemi riguardanti i tempi dei pasti. A peggiorare la situazione, gli orari discontinui disturbano i regolari ritmi giorno-notte dei lavoratori. Si richiede pertanto che la direzione di Fs si concentri più sul benessere dei propri dipendenti piuttosto che sulla liquidazione di risorse strategiche per la nazione. Il prossimo lunedì vedrà autobus, tram e metropolitane fermarsi per un sciopero nazionale della durata di 8 ore, promosso dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. L’organizzazione dello sciopero rispetterà le fasce di garanzia e seguirà procedure stabilite a livello territoriale, come spiegano i sindacati. Nei dettagli, a Milano i mezzi pubblici saranno fermi dalle 18 fino al termine del servizio (6 ore), a Genova dalle 9.30 alle 17, a Venezia dalle 10 alle 16, a Bologna dalle 8.30 alle 16.30, a Firenze dalle 14.30 alle 22.30, a Roma dalle 8.30 alle 16.30, a Napoli dalle 9 alle 17 e a Bari dalle 15.30 alle 23.30. Lo sciopero di lunedì nasce dall’impasse nella questione del rinnovo del contratto per gli Autoferrotranvieri e Internavigatori. “Nonostante l’esito del primo sciopero di 4 ore del 18 luglio scorso – sottolinea la Filt – non abbiamo notato nessun progresso da parte delle associazioni datoriali, né da parte delle Istituzioni.

È necessario un rinnovamento del contratto di lavoro che assicuri gli indispensabili aggiustamenti salariali, normativi e migliori condizioni di qualità e sicurezza sul lavoro, in quanto giusta valorizzazione delle competenze che quotidianamente vengono messe al servizio dell’intera comunità. Quest’ultima è altrettanto esasperata dalle inefficienze e dalle debolezze di un sistema di trasporto pubblico locale, che da molto tempo paga il prezzo di investimenti inadeguati rispetto alla richiesta di mobilità e agli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale.