Difesa: Draghi, 'dietro Usa per spesa ma nessuno scommetterebbe su Ue che vince guerra...'

Roma, 14 nov. (Adnkronos) - "Noi complessivamente siamo secondi per spesa" in difesa "nel mondo, dopo gli Usa, dopodiché nessuno scommetterebbe sulla nostra capacità di fare una guerra e vincerla... Ci deve essere qualcosa che non va". Così Mario Draghi, inte...

Roma, 14 nov.

(Adnkronos) – "Noi complessivamente siamo secondi per spesa" in difesa "nel mondo, dopo gli Usa, dopodiché nessuno scommetterebbe sulla nostra capacità di fare una guerra e vincerla… Ci deve essere qualcosa che non va". Così Mario Draghi, intervenendo al World Business Forum a Milano, ricorre all'ironia ragionando in termini di difesa europea.

"Prima cosa – elenca – la produzione è molto frammentata, così frammentata che se decidessimo di aumentare le spese in difesa noi non riusciremmo a produrre", ovvero a rispondere al surplus di domanda, "perché abbiamo produzioni troppo piccole.

Quindi occorre permettere all'industria di consolidarsi". C'è poi un altro aspetto: "noi ordiniamo il nostro 'cannoncino', ma è diverso da quello del vicino. Quindi quando arriva il momento di darli all'Ucraina spediamo cannoni tutti diversi, abbiamo diversi tipi di carri armati mentre gli Usa ne hanno uno solo. Quindi prima di pensare di spendere tanti soldi bisogna capire come spenderli. Secondo aspetto è spendere bene".

"E anche qui" c'è un problema legato alla "ricerca: la differenza con la spesa Usa per la ricerca è di 15 volte sul bilancio della difesa, in termini percentuali noi spendiamo il 4%, loro il 16%.

Prima di spendere guarda come spendi. Poi si arriva alle risorse e agli impegni internazionali", dice Draghi guardando ai paletti della Nato. "Ma, attenzione – avverte -: noi faremo una gigantesca spesa ma comprando fuori, già oggi l'80% dell'equipaggiamento che abbiamo impegnato in Ucraina è prodotto dagli Usa. Questo crea un problema economico preciso. Se i soldi li spendo a casa, se li spendo a casa mia, si crea un moltiplicatore", dunque si genererebbe "una crescita europea se solo la spesa per la difesa venisse fatta a casa".