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Diabete, nuova tecnologia ‘user centered’ per gestione intelligente malattia

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Roma, 29 feb. (Adnkronos Salute) - In Italia, il 6,6% della popolazione generale e il 7,7% della popolazione adulta ha ricevuto una diagnosi di diabete. Tra questi, la diagnosi di diabete di tipo 1, tipologia autoimmune che determina la totale assenza di produzione dell'insulina, rappresenta ci...

Roma, 29 feb. (Adnkronos Salute) – In Italia, il 6,6% della popolazione generale e il 7,7% della popolazione adulta ha ricevuto una diagnosi di diabete. Tra questi, la diagnosi di diabete di tipo 1, tipologia autoimmune che determina la totale assenza di produzione dell'insulina, rappresenta circa il 10% dei casi. Non solo: 1 minore su 1.000 ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 1. Una condizione cronica che richiede ogni giorno un approccio attento e continuativo da parte di pazienti, caregiver e specialisti. Secondo le proiezioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, ci si aspetta che entro il 2028 il numero di italiani affetti da patologie croniche, raggiunga la cifra impressionante di 25 milioni, sottolineando l'urgenza di strategie preventive, di sensibilizzazione e management per affrontare questa crescente urgenza sanitaria, tra cui il diabete.

La buona notizia è che le persone di ogni età costrette a convivere con il diabete di tipo 1 potranno trovare un prezioso alleato nella tecnologia grazie a un innovativo sistema AHCL (Advanced hybrid closed loop), Tandem t:slim X2 con tecnologia Control-IQ, integrato a Dexcom G7, e a un algoritmo predittivo che automatizza e personalizza l'erogazione di insulina in base ai dati forniti dal sensore. Con questo nuovo dispositivo lanciato dall'azienda italiana MOVI SpA, leader nella distribuzione di soluzioni diagnostiche e terapeutiche pionieristiche – si legge in una nota – i malati potranno ottenere un notevole miglioramento della propria qualità di vita.

Il dispositivo medico di ultima generazione consiste di una pompa insulinica, di un sensore per il monitoraggio continuo della glicemia (Dexcom G7) e di un algoritmo predittivo di controllo che automatizza e personalizza l’erogazione di insulina in base ai dati forniti dal sensore, adattandosi alle esigenze individuali e offrendo una grande adattabilità, libertà ed una migliore qualità di vita in chi ne fa uso. Dal binomio di due partner come Tandem Diabetes Care, Inc. e DexCom, Inc. – riferisce la nota – l'innovativa tecnologia è stata progettata in ottica “user centered”, ovvero pensata per ottimizzarne e semplificare l’interazione con l’utilizzatore finale e per migliorare la gestione quotidiana da parte dei clinici.

Partendo dall’ascolto e da un’analisi dei bisogni, è stato sviluppato un sistema in grado di soddisfare le necessità di medico e paziente. Tra i vantaggi: miglioramento del controllo glicemico, gestione intelligente dell’insulina e praticità. Il sistema – dettaglia la nota – garantisce un aumento significativo del compenso metabolico e grazie alle nuove caratteristiche del sensore per il monitoraggio in continuo dei livelli di glucosio nel sangue, Dexcom G7 consente ai pazienti di poter trascorrere ancora più tempo in “closed loop”, ovvero di poter beneficiare più a lungo dell’erogazione automatizzata dell’insulina.

Il sistema AHCL di Tandem utilizza un algoritmo avanzato per modulare la somministrazione automatica dell’insulina basale e dei boli correttivi con una previsione dei livelli di glicemia a 30 minuti, ottimizzando così il controllo glicemico fin dai primi momenti di utilizzo. Un sistema che rappresenta una grande rivoluzione per i pazienti e per i medici che li hanno in cura. Il dispositivo è inoltre discreto, confortevole, dal facile utilizzo, dalle dimensioni ridotte, che integra un sensore più piccolo del 60%, che necessita di un tempo di avvio (warm-up) di soli 30 minuti, dalla grande flessibilità (periodo di tolleranza per la sua sostituzione di 12 ore) e dalla straordinaria accuratezza (MARD 8,2%).

Questo – fanno sapere dall’azienda – si traduce in una maggiore libertà nella routine degli utilizzatori e in un approccio al diabete più spensierato, così come in una maggior semplicità di gestione della terapia da parte del clinico. “Oggi siamo molto più sereni e anche mia figlia stessa gestisce la patologia in modo molto più adeguato rispetto all’inizio e noi ne beneficiamo. In questi 6 anni, abbiamo notato un miglioramento continuo nel supporto della tecnologia – racconta Samuele B., papà di Mia, ragazzina di 14 anni con diabete di tipo 1. “La terapia con il microinfusore ha migliorato sensibilmente la qualità della mia vita e semplificato la gestione della quotidianità” ribadisce Luca G., 47 anni, a cui hanno diagnosticato il diabete di tipo 1 nel 2019.

La tecnologia diventa quindi un alleato prezioso per migliorare la qualità della vita delle persone con diabete. Ne sono convinti il prof. Valentino Cherubini presidente Siedp (Società italiana di endocrinologie e diabetologia pediatrica), il prof. Angelo Avogaro presidente della Sid (Società italiana di diabetologia) e il prof. Riccardo Candido, presidente Amd (Associazione medici diabetologi) secondo il quale “è fondamentale la formazione dei clinici per poter conoscere e sfruttare al meglio questi sistemi, tanto che esiste un gruppo interassociativo per l’aggiornamento specifico degli Specialisti su queste tematiche”.

Per il lancio dell’innovativo sistema integrato, MOVI SpA organizza un ciclo di eventi di presentazione in giro per l’Italia. In quattro giorni, il tour dopo Milano (il 26 febbraio) e Bologna (27 febbraio), fa tappa a Roma il 28-29 febbraio, dedicando questi appuntamenti all’informazione e formazione dei medici diabetologi, per scoprire le caratteristiche distintive del sistema e discutere il potenziale impatto positivo sulla vita quotidiana delle persone insulino-trattate, di tutte le età. L'organizzazione di eventi in diverse città non solo mira a rendere accessibile l'opportunità di partecipare ai professionisti sanitari provenienti da ogni parte d'Italia, ma ha anche l'obiettivo strategico di creare un forum di discussione e networking a livello territoriale, per favorire lo scambio di conoscenze, esperienze e tematiche specifiche allineate ai bisogni legati ai clinici che si occupano di diabete.