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Design Week, un'idea di natura: Rubner Haus collabora con De Lucchi

Milano, 8 apr. (askanews) – Una piccola casa costruita con assi di legno sovrapposte, in un senso e nell’altro, fino a formare una composizione ordinata e rassicurante, che gestisce le distanze e i vuoti. Si chiama “Catasta”, ed è il progetto che Rubner Haus ha portato al Fuorisalone di Milano in collaborazione con AMDL Circle e Michele De Lucchi.

“Ho immaginato di camminare in un bosco – ha detto ad askanews il celebre architetto – in quei boschi dove c’è silenzio e si cammina sul muschio morbido. Si sentono gli uccelli, si sente l’aria, il sole filtra e improvvisamente c’è una catasta, la presenza di un uomo, la presenza di qualcuno che è stato lì e che in qualche maniera si è preso cura di quel posto, che ha tagliato i rami secchi, li ha accatastati uno sopra l’altro e ha costruito un’architettura, magari non è un’architettura che serve per viverci dentro, ma è un’architettura che serve per prendersi cura della natura e per preparare l’occorrente per i tempi bui, per i tempi difficili”.

Rubner Haus è la società del Gruppo Rubner specializzata nella costruzione di edifici in legno e in oltre 60 anni di attività ha realizzato più di 25.000 abitazioni. E la relazione con il Fuorisalone è consolidata. “Questo – ci ha spiegato Martin Oberhofer, ceo di Rubner Haus – è un progetto molto particolare, una struttura in legno ideata da AMDL Circle e Michele De Lucchi che ricorda un tempio antico e invita anche a riflettere sull’importanza di un’architettura che cerca un equilibrio tra funzionalità estetica e sostenibilità. Questa installazione per esempio, riesce a immagazzinare 23 tonnellate di CO2, che è equivalente a circa 15 anni di emissioni di un’automobile che percorre 15.000 chilometri all’anno”.

A favorire l’incontro tra De Lucchi e Rubner Haus la direttrice di Interni, Gilda Bojardi: “Due eccellenze – ha commentato la ‘padrona di casa’ del Fuorisalone – che si contraddistinguono in un settore: nel sapere lavorare in modo magistrale il legno e qui siamo proprio nella realizzazione: e il risultato è un tempio”.

Un tempio laico e naturale, che si trova a suo agio nel cortile dell’università, luogo di saperi e di ricerca della complessità.