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Depistaggio Borsellino: quattro poliziotti finiti sotto inchiesta dopo sentenza processo colleghi

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Caltanissetta, 7 nov. (Adnkronos) - I poliziotti Maurizio Zerilli, Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi e Angelo Tedesco, per i quali la Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio per depistaggio sulle indagini sulla strage di Via D'Amelio, sono finiti sotto inchiesta dopo ...

Caltanissetta, 7 nov. (Adnkronos) – I poliziotti Maurizio Zerilli, Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi e Angelo Tedesco, per i quali la Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio per depistaggio sulle indagini sulla strage di Via D'Amelio, sono finiti sotto inchiesta dopo la sentenza del processo che ha visto imputati altri ex uomini dello Stato, cioè l’ex dirigente della Polizia di Stato Mario Bò, e gli ex ispettori Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Il processo per i tre, accusati di calunnia in concorso aggravata, era finito con la prescrizione per i primi due imputati e con l'assoluzione per il terzo. Per Mattei e Bò l'accusa si concentrava sull'ipotesi che i due ex poliziotti avessero costretto Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura e Francesco Andriotta ad autoaccusarsi e a fare i nomi di altre 7 persone innocenti. Ma per questi ex poliziotti il processo è finito senza alcuna sentenza di condanna.

L’ispettore Maurizio Zerilli, come aveva scritto il giudice nelle motivazioni del processo di primo grado, "ha detto 121 “non ricordo”, e non su circostanze di contorno". Mentre furono oltre cento i “non ricordo” di un altro ispettore, Angelo Tedesco. E 110 i 'non ricordo' di Giuseppe Di Gangi.