Caltanissetta, 21 gen. (Adnkronos) – Il Presidente della Corte Roberto Davico "è incompatibile e non può presiedere il processo" a carico di 4 ex poliziotti accusati di depistaggio, perché "era stato giudice a latere nel collegio del processo d'appello sul depistaggio Borsellino". Così, a inizio udienza, il pm Pasquale Pacifico, nel processo che vede, al Tribunale di Caltanissetta, alla sbarra quattro ex poliziotti: Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, tutti accusati del reato di depistaggio. Per l'accusa i poliziotti avrebbero mentito durante il processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio che si era concluso con la prescrizione del reato di calunnia per tre loro colleghi: il dirigente di Polizia Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo.
Secondo l'accusa, gli imputati durante la deposizione in aula avrebbero mentito e sarebbero stati reticenti. Il pm Pacifico ha poi aggiunto che bisognerebbe attendere, quanto meno, le "motivazioni del processo d'appello Bo". La parte civile si è detta d'accordo con l'accusa. Così come la difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Seminara, Giuseppe Panepinto e Maria Giambra. Come si è appreso durante l'udienza del Presidente Roberto Davico, lo scorso 13 gennaio, il Presidente del Tribunale aveva rigettato la dichiarazione di astensione del Presidente Davico, non ravvisando ragioni "attuali di incompatibilità". Ma oggi, sia accusa che difesa, hanno ribadito che il Presidente Davico "è incompatibile". Accusa e difesa non hanno parlato di "ricusazione" ma di "opportunità". A questo punto il Presidente si è riunito in Camera di consiglio per deliberare.
I quattro poliziotti facevano parte del gruppo di indagine "Falcone-Borsellino" creato all'interno della Squadra Mobile di Palermo per fare luce sulle stragi mafiose del '92. Il pm Maurizio Bonaccorso, che oggi è pm alla procura di Palermo, durante la sua discussione aveva parlato di "assoluta malafede" dei quattro poliziotti. Mentre gli avvocati dei quattro poliziotti non hanno dubbi sull’innocenza dei loro assistiti. Si saprà a breve se sarà il giudice Davico a presiedere la Corte o se deve cambiare il Presidente.