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L'allarme dell'hotel di Mogliano Veneto "Non troviamo personale, i giovani vogliono stipendi troppo alti"

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Un hotel di Mogliano Veneto ha lanciato l'allarme, spiegando di non riuscire a trovare personale perché i giovani chiedono stipendi troppo alti.

I giovani chiedono stipendi troppo alti, per questo diventa difficile riuscire a trovare il personale disposto a lavorare. Questo è l’allarme lanciato da un hotel di Mogliano Veneto. 

L’allarme dell’hotel di Mogliano Veneto “Non troviamo personale, i giovani vogliono stipendi troppo alti”

La stagione estiva è a rischio, a causa della carenza di personale. Questo è l’allarme lanciato da Mogliano Veneto, dove l’albergatore Marco Bertozzi, titolare dell’hotel Laerte, struttura a 4 stelle con 40 stanze, sta facendo una grande fatica a trovare giovani disposti a lavorare come camerieri e receptionist. Ora si trova in serie difficoltà. “Ci sono ragazzi molto giovani che dicono Mah, piuttosto che venire a lavorare per uno stipendio ordinario me ne sto in Naspi o percepisco il reddito di cittadinanza, quindi chi me lo fa fare. Oppure domandano per venire a lavorare delle cifre eccessive: 2.000, 2.200, 2.400 euro al mese, che per qualsiasi imprenditore, dopo la crisi che c’è stata, è impensabile poter dare” ha spiegato. 

Il lavoro stagionale

L’analisi del report di Confcommercio sul primo trimestre del 2022 ha dato qualche risposta. Il ricercatore Pierluigi Ascani ha spiegato che i lavori stagionali, che si svolgono nel periodo in cui tutti si divertono, hanno perso interesse da parte dei giovani, cosa opposta rispetto a quello che accadeva in passato. Non si tratta solo di bassi salari ma di un progressivo allontanamento dei ragazzi da quel genere di lavoro. Per questo il personale non si riesce a trovare. “Stiamo parlando di stipendi che si aggirano sui 1.200-1.500 euro per un lavoro ordinario da cameriere ai piani, receptionist o cameriere di sala. Ma preferiscono stare a casa e percepirne 800 piuttosto che venire qui e avere un impegno” ha spiegato Bertozzi. “Va ripreso un dialogo con gli istituti scolastici, lì ci sono le risorse e il patrimonio umano che a noi serve” ha proposto Dania Sartorato, presidente provinciale di Confcommercio.