Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, torna a far parlare di sé grazie a nuovi sviluppi che potrebbero riaprire il caso. Dopo anni di indagini, la Procura di Pavia ha deciso di riaprire il fascicolo su Andrea Sempio, 37 anni, in seguito a nuove analisi del Dna condotte dal genetista Carlo Previderé, noto per il caso di Yara Gambirasio. Tuttavia, emerge un nuovo mistero: alcuni reperti cruciali sono spariti. Quali potrebbero essere le ragioni di questa scomparsa?
Il delitto di Garlasco: cosa svela il DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi
Il test avrebbe rivelato una corrispondenza tra il Dna di Sempio e quello trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Il suo nome era già emerso nel 2016 durante le indagini difensive degli avvocati di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio. Gli inquirenti sembrano convinti di non trovarsi di fronte a novità sorprendenti: “Quel Dna appartiene sicuramente a Sempio”, affermano, con i risultati definitivi che arriveranno tra un mese.
La difesa ribadisce che Sempio non avesse alcun legame con Chiara Poggi e che le telefonate effettuate al suo numero il giorno del delitto fossero solo tentativi di contattare un suo amico, Marco, fratello della ragazza. Sebbene il nuovo esame del Dna rappresenti un passo significativo, non si può considerarlo ancora determinante.
Delitto di Garlasco, perché alcuni importanti reperti non ci sono più
Mentre si sta indagando su una nuova pista nell’omicidio di Chiara, si è appreso che i reperti relativi al caso custoditi presso il Tribunale di Pavia sono stati distrutti. Questi reperti, che includevano elementi cruciali come il pigiama indossato da Chiara al momento del delitto, erano conservati nell’ufficio corpi di reato del tribunale.
I reperti sono stati smaltiti nel 2022, una prassi comune in caso di sentenze definitive e dopo molti anni, anche per motivi logistici legati allo spazio. La notizia è emersa proprio nel contesto delle indagini in corso, in cui gli investigatori stanno cercando di raccogliere, attraverso diverse sedi giudiziarie e investigative, più materiale possibile per le nuove indagini a carico di Andrea Sempio.
Tra i reperti che verranno analizzati a distanza di 18 anni ci sono anche dei mozziconi di sigaretta rinvenuti in un posacenere nella villetta di Garlasco dove si consumò l’omicidio il 13 agosto 2007. Poiché Chiara non fumava, nessuno aveva mai analizzato quei mozziconi, nonostante fossero stati fotografati dalla squadra dei rilievi.