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Delitto di Garlasco, nuovi test sul DNA: gli investigatori cercano riscontri cruciali

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Nuovi sviluppi nel delitto di Garlasco: l'analisi del DNA e la ricusazione dei periti scaldano il caso. L'incertezza persiste, ma le indagini potrebbero finalmente fare luce sulla morte di Chiara Poggi.

Il caso del delitto di Garlasco continua a essere un labirinto di intrecci, sospetti e rivelazioni, e a quasi 20 anni dal tragico omicidio di Chiara Poggi, nuovi sviluppi sembrano riaccendere l’attenzione. Nel frattempo, l’analisi del DNA continua a giocare un ruolo cruciale nelle indagini, con nuovi campioni prelevati per cercare riscontri decisivi che potrebbero finalmente fare luce sul caso.

Delitto di Garlasco, la battaglia legale si infiamma: DNA e nomine sotto esame

I carabinieri di Milano, che da settembre 2023 stanno indagando su Andrea Sempio per ciò che concerne il delitto di Garlasco, hanno prelevato “materiale biologico” anche da altre persone, tra cui il fratello di Chiara, Marco Poggi, e due amici, M.C. e R.F., senza che però siano indagati nel caso. Il Nucleo Investigativo ha acquisito questi campioni ritenuti utili per eventuali comparazioni per il DNA, considerando che sono frequenti frequentatori della casa di Chiara. Un passo che non fa che complicare il quadro già ingarbugliato.

Nel frattempo, la battaglia legale è infuriata. L’incidente probatorio, iniziato a Pavia, ha coinvolto figure chiave come il professor Emiliano Giardina, nominato per analizzare i profili genetici legati al caso. Tuttavia, l’inchiesta si è arenata proprio sulla sua nomina: la Procura ha chiesto la sua ricusazione. La ragione? Giardina aveva espresso opinioni su temi simili durante un’intervista anni fa, e la difesa temeva che ciò compromettesse la sua imparzialità. E non è finita qui. La stessa Procura ha sollevato il caso di Luciano Garofano, ex capo del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri, ora consulente di Sempio.

Delitto di Chiara Poggi, tra polemiche e incertezze: semilibertà per Stasi sotto esame

La difesa insiste sulla sua presenza, mentre l’accusa ritiene che possa esserci un conflitto d’interessi, visto il suo coinvolgimento nelle indagini iniziali.

In parallelo, la Procura generale di Milano sta esaminando la richiesta di semilibertà avanzata da Alberto Stasi, l’unico condannato per l’omicidio di Chiara. Ma la decisione sembra lontana. Il caso di Stasi si complica ulteriormente dopo un’intervista rilasciata a “Le Iene”, durante un permesso premio. Nonostante le relazioni positive dei servizi sociali, il PG ha chiesto che la richiesta venga respinta. Stasi, che ha sempre dichiarato di essere innocente, potrebbe dover affrontare ancora altre difficoltà.

Le polemiche si fanno più aspre, e l’aria in tribunale è tesa. Il caso continua a far parlare, con continui colpi di scena, e l’incertezza regna sovrana. A giorni si attende la decisione sulla nomina del nuovo esperto per l’incidente probatorio. Sarà lui a decidere se e come il mistero che avvolge la morte di Chiara Poggi troverà una conclusione. Ma, nel frattempo, la giustizia appare ancora lontana.