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Def: Boccia, 'mozione opposizioni, no diktat governo su legge contabilità'

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Roma, 1 apr. (Adnkronos) - “Quello che è accaduto alla Camera non può accadere anche al Senato. A Montecitorio è stato votato a maggioranza il modello di nuovo Def. Questi sono passaggi che tendenzialmente si fanno all’unanimità o a larghissima maggioranza, co...

Roma, 1 apr. (Adnkronos) – “Quello che è accaduto alla Camera non può accadere anche al Senato. A Montecitorio è stato votato a maggioranza il modello di nuovo Def. Questi sono passaggi che tendenzialmente si fanno all’unanimità o a larghissima maggioranza, con parte dell’opposizione che al massimo si astiene. I nostri colleghi alla Camera hanno invece votato contro perché il governo si è impuntato nel non garantire i dati macroeconomici per il triennio e in particolare per il 2028". Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.

"La verifica da parte dell’Upb sarà inevitabile e necessaria. Anche altri paesi in Ue forniranno i dati macroeconomici sul triennio. Quello che ci preoccupa di più sono le valutazioni sulla crescita del Paese e su come impatta l’inflazione sui diritti universali. Esattamente sul 2028 e sull’impatto del Pnrr sul 2028 si è aperta la querelle tra due ministri il ministro Foti che insiste a dire ‘manterremo gli impegni’ e il ministro e Giorgetti che dice l’opposto, che ci sarà un rinvio. Non sappiamo come finirà. L’unica certezza è che le opposizioni unite presenteranno una mozione, che sarà depositata dopo la conferenza dei capigruppo, in cui chiediamo alla maggioranza di unire Parlamento sul modello di Economia e finanza e di non fare forzature sulla legge di contabilità vigente”.

“Perché se il buongiorno si vede dal mattino – ha proseguito Boccia – se sul Def non vengono presentati dati, ci attendiamo una forzatura sulla legge di contabilità. Lo dico perché sia nel 2009, con il governo Berlusconi e ministro dell’Economia Tremonti che nel 2016, governo Renzi con ministro dell’Economia Padoan, il Parlamento fu protagonista e il governo si adeguò al Parlamento. Sono 12 mesi che chiediamo ai presidenti delle commissioni bilancio di Senato e Camera di essere protagonisti, di non subire il diktat del governo, di fermare il governo perché quello che è accaduto alla Camera non può ripetersi anche al Senato”.