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DeepSeek, il chatbot cinese che scuote il mercato tech americano

DeepSeek AI cinese

DeepSeek, il nuovo rivale dell'AI cinese che fa tremare il mercato americano

DeepSeek rappresenta un potenziale spartiacque nell’ambito dell’intelligenza artificiale: questa start up cinese, nata come spin-off del fondo di investimento High-Flyer, ha lanciato un chatbot che ha fatto crollare il Nasdaq e messo in discussione la leadership occidentale nel settore dell’AI, minando le certezze sulla presunta superiorità americana nel settore.

DeepSeek, il chatbot cinese che sfida le AI occidentali

Infatti DeepSeek, col suo modello R1-Zero da 671 miliardi di parametri, sembra avere capacità di “ragionamento” al pari dei modelli o1 e o3 di OpenAI, con costi di sviluppo parti a un ventesimo rispetto ai modelli americani. Stando a quanto comunicato dalla casa madre, infatti, il costo di allenamento di un modello DeepSeek è di 5,6 milioni di dollari rispetto ai 100 milioni o più stimati da Anthropic per modelli simili. Ecco che nelle ultime ore l’app di DeepSeek ha subito conquistato le classifiche degli store iOS e Android anche negli Stati Uniti. Il successo assume un sapore ironico alla luce delle politiche adottate dagli Stati Uniti negli ultimi anni, come ad esempio i divieti di esportare semiconduttori avanzati verso la Cina. Questo tipo di restrizioni, pensate per ostacolare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale cinese, hanno però imposto l’uso di processori meno performanti come gli H800 di Nvidia, che offrono velocità di trasferimento dimezzate rispetto ai più prestanti H100. Processori che nelle intenzioni americane avrebbero voluto limitare lo sviluppo cinese dell’AI, portando invece a giudicare da DeepSeek, a progetti molto competitivi e a costi ben inferiori.

Chi è il fondatore di DeepSeek

Secondo gli analisti, pare infatti che i vincoli imposti dalle restrizioni americane abbiano sviluppato ancor più l’ingegno di DeepSeek e del suo fondatore, Liang Wenfeng. Ingegnere e imprenditore, Liang Wenfeng è nato nel 1985 nella provincia del Guangdong, nel sud-est della Cina. Oltre a DeepSeek, Liang ha fondato High-Flyer, un hedge fund con 8 miliardi di dollari in gestione. Si laurea alla prestigiosa Zhejiang University, specializzandosi in machine vision, e nel 2015 fonda High-Flyer insieme a due compagni di università, unendo le sue competenze tecniche con le strategie finanziarie. High-Flyer è tra le prime società in Cina ad applicare il deep learning nel trading automatizzato, servendosi di modelli di intelligenza artificiale, occupandosi di dati complessi. Liang è stato anche un portavoce della strategia tecnologica cinese, discutendo con leader del governo, come il premier Li Qiang, sulle modalità per colmare il divario tecnologico con gli Stati Uniti, ed è considerato una figura chiave nel panorama tecnologico cinese. La sua figura è però associata alla controversia legata alla censura politica che caratterizza i modelli Al di DeepSeek.

Il successo e le controversie di DeepSeek

Attualmente, il successo di DeepSeek sta a dimostrare che la Cina sta facendo progressi significativi nell’intelligenza artificiale, anche in un contesto di restrizioni geopolitiche. Combinando creatività, costi ridotti e un approccio open source, l’azienda rappresenta una sfida per i colossi tecnologici americani. Tuttavia, dietro il suo successo si cela la questione della censura. Infatti DeepSeek, presentandosi al mondo come un’alternativa a basso costo ai chatbot occidentali, deve confrontarsi con la propaganda cinese. Infatti, alla domanda su cosa ne pensasse del massacro di Tienanmen, DeepSeek si è subito autocensurato, rispondendo che la domanda andrebbe “al di là dei suoi ambiti” e che “preferisce parlare di altro”. Anche su altre domande, come ad esempio la democrazia in Cina, le risposte del chatbot si sono mostrate parziali. Inoltre, occorre considerare che, alla luce di una trasparenza cinese, che in varie occasioni ha lasciato qualche dubbio, i reali costi di DeepSeek potrebbero far nascere qualche perplessità, con il divario 1 a 20 rispetto ai competitor americani che apre il dibattito. Gli analisti di Bernstein Research hanno definito “categoricamente falso” che DeepSeek abbia duplicato le capacità di OpenAI con soltanto 5 milioni di dollari. Tra l’altro gli Stati Uniti sospettano che l’azienda cinese abbia sfruttato conoscenze avanzate dai modelli americani, rendendo più difficile valutare la possibilità di un reale vantaggio competitivo.

La scalata nelle classifiche di download

Al di là delle cifre specifiche, in ogni caso, DeepSeek rimane l’evidenza che allenare un modello di AI potrebbe essere molto più economico di quanto si poteva immaginare. Inoltre, la sua scalata nelle classifiche di download manifesta quanto anche gli utenti siano attenti a certe dinamiche. Tuttavia, l’azienda cinese avrebbe reso noto di aver imposto un limite alle iscrizioni per i nuovi utenti, ed ha annunciato anche che il suo sistema è stato preso di mira in “attacchi malevoli su larga scala”. Conseguenze di un successo improvviso, cui è seguito il crollo delle azioni Nvidia, registrato ieri con una perdita fino al 18% che rappresenta la flessione più importante dal marzo 2020. Nel pieno delle contrattazioni a New York, la capitalizzazione di mercato dell’azienda avrebbe subito una riduzione di 560 miliardi di dollari. DeepSeek ha attirato l’attenzione globale grazie ai suoi rapidi progressi tecnologici. Il modello di punta, DeepSeek R1, lanciato il 20 gennaio 2025, si serve di tecniche innovative come il reinforcement learning, distinguendosi dalle soluzioni tradizionali basate sul finetuning supervisionato.