Le nuove regole per sanare gli abusi edilizi stanno terremotando il mondo dell’edilizia. Con l’arrivo della Legge n. 105/2024, il cosiddetto “Decreto Salva Casa“, proprietari e tecnici si trovano di fronte a un puzzle normativo tutto da decifrare, vediamo le novità.
Decreto salva casa 2025: le novità sulla legittimità degli immobili e il ruolo dei tecnici
Ma cosa cambia davvero? Partiamo dai fondamentali: lo “stato legittimo” di un immobile. È come la carta d’identità di un edificio, che racconta la sua storia attraverso permessi, progetti e interventi realizzati nel tempo.
Le novità del Decreto Salva Casa 2025 sono tutt’altro che banali. Ora, ricostruire la storia di un immobile significa setacciare accuratamente archivi, catasti e vecchie planimetrie. Per gli edifici più datati, dove i documenti scarseggiano, diventa quasi un’indagine investigativa: foto storiche, atti notarili e persino vecchie mappe diventano prove preziose.
I tecnici dovranno essere quasi degli storici dell’architettura, capaci di ricostruire tassello dopo tassello la genealogia di case e appartamenti. Non più solo progettisti, ma veri e propri detective della legittimità edilizia.
Decreto salva casa 2025: le distinzioni cruciali tra difformità, abusi e regolarizzazioni
Ma attenzione: non tutto è abuso. La legge introduce importanti distinzioni tra:
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Difformità edilizie minori
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Tolleranze costruttive
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Abusi formali
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Abusi sostanziali
Insomma, un universo complesso dove ogni dettaglio può fare la differenza tra la regolarizzazione e la sanzione.
Il consiglio per i proprietari? Armarsi di pazienza, documenti e un bravo professionista. Nel 2025, la casa non sarà più solo un rifugio, ma un dedalo di carte, permessi e verifiche che richiederanno competenza e attenzione maniacale.
La partita si gioca sui dettagli. E chi saprà muoversi con intelligenza tra questi nuovi labirinti burocratici, ne uscirà vincitore.