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Decreto Salva-casa 2024: le novità dall'agibilità alla doppia conformità

Salvini, promotore del Decreto Salva-Casa 2024

Decreto Salva-casa, cosa prevede: ecco i cambiamenti

Nella giornata odierna, 17 luglio, Il Decreto Salva-Casa 2024, è pronto ad affrontare l’esame della Camera dei Deputati, dopo quello promosso dalla Commissione Ambiente.

Un testo che tra le polemiche dell’opposizione di sinistra, introduce diverse novità: dalla questione di agibilità, alle tolleranze, passando per il cambio di destinazione d’uso alla doppia conformità in tema di abusi edilizi.

Decreto Salva-casa, cosa prevede: ecco i cambiamenti

Con l’approvazione del Decreto Casa, avvenuta lo scorso 24 maggio, il governo ha mosso i primi passi verso un processo di alleggerimento e miglioramento della burocrazia edilizia.

Un lavoro complesso recentemente oggetto di novità, tra le quali:

  • la modifica delle regole di agibilità degli immobili, che prevede la riduzione del limite minimo dai 28 ai 20 metri quadrati per persona, e dai 38 ai 28 metri per le coppie di persone, con un altezza del soffitto che scende a 2,40 metri;
  • la variazione delle tolleranze, ovvero di quelle difformità rispetto a quanto previsto dal progetto, che arrivano fino al 6% per gli immobili con una superficie minore di 60 metri quadrati;
  • cambiamenti in vista anche per lo stato legittimo, che testimonia la rispondenza dell’opera alla normativa di legge. In questo caso, il decreto sottolinea come sia sufficiente l’ultimo titolo autorizzato rilasciato a dimostrazione delle regolarità dell’immobile.

A queste novità si aggiunge quelle relativa all’ampliamento della lista di interventi di edilizia libera: infatti, tra questi viene ricompresa l’installazione di vetrate panoramiche, tende bioclimatiche e tende funzionali alla protezione della casa dal sole e dal maltempo.

Tuttavia, l’elenco dei cambiamenti non fa solo riferimento al “cittadino” ma comprende misure che interessano direttamente gli Enti Locali.

Tra queste la possibilità da parte degli stessi Enti di estendere il tempo di regolarizzazione degli abusi edilizi, passando dai 90 ai 240 giorni prima di procedere con la rimozione o la demolizione dell’immobile irregolare.

E ancora, la facoltà di impiegare le risorse raccolte dalla sanatoria delle irregolarità edilizie per realizzare il completamento o abbattimento delle opere non ancora concluse.

Decreto Salva Casa 2024: destinazione d’uso

Uno dei temi più importanti del Decreto Salva casa 2024 riguarda la destinazione d’uso dell’immobile.

In particolare, il testo afferma che è sempre consentita la possibilità di cambiare la destinazione d’uso dell’immobile, ovvero la sua funzione economica, all’interno della stessa categoria urbanistica funzionale.

Una circostanza che può verificarsi sia con o senza opere.

Importante: nel primo caso è necessaria la Scia, mentre nel secondo occorre la relativa autorizzazione.

La questione ha sollevato diverse polemiche da parte dell’opposizione, che ha affermato che si tratta di una disposizione che sottolinea un carattere di forte riduzione delle regole del gioco.

Decreto Casa: la doppia conformità e l’abuso edilizio

L’ultimo aspetto importante del decreto casa è quello relativo alla doppia conformità, un requisito importante perché strettamente legato all’abusivismo edilizio, che da diverso tempo influisce sul mercato delle costruzioni italiano.

Nello specifico, non solo le difformità parziali ma anche quelle sostanziali non sono più soggette alla regola della conformità doppia.